Rinviato per un vizio di forma il processo sulla morte di Attilio Manca: a far saltare l’udienza la notifica all’imputata Monica Mileti arrivata troppo tardi, con meno di venti giorni di preavviso. L’avviso di comparizione, infatti, le è stato notificato il 26 maggio.
“Siamo amareggiati per un rinvio a cui la Procura di Viterbo avrebbe potuto ovviare se avesse posto più attenzione”, dichiara a Messinaora Gianluca Manca, fratello di Attilio, che con i genitori era partito da Barcellona Pg per essere presente a questo processo, per spaccio di droga, contestato alla 50 enne romana accusata di aver ceduto al giovane urologo la dose di eroina che secondo la ricostruzione della Procura viterbese lo avrebbe ucciso il 12 febbraio 2004.
Una ricostruzione che dopo dieci anni dalla morte di Attilio, alla luce di nuovi riscontri sulla latitanza di Bernardo Provenzano e delle foto scioccanti del corpo straziato del brillante urologo, appare sempre più debole. E a sostenere la battaglia della famiglia Manca, che nel corso degli anni ha lottato strenuamente per cercare una verità processuale che restituisca dignità alla morte di Attilio, adesso vi è l’ex magistrato Antonio Ingroia.
“Presenterà lui stesso della documentazione alla DDA di Roma – annuncia Gianluca Manca – vedremo anche in quella sede cosa accadrà”.
A Viterbo, intanto, è tutto da rifare alla data del 23 ottobre prossimo. (@pal.ma.)