Al termine della seduta dell’ultimo consiglio che si è svolto lo scorso 10 giugno a Palazzo Zanca, dopo un intervento piuttosto critico verso l’Amministrazione, la presidente del Consiglio Comunale, Emilia Barrile, ci ha chiarito in una breve intervista alcuni dei casūs belli che hanno motivato il suo contributo al dibattito nell’assise.
“Capita troppo spesso che il consiglio prepari atti, regolamenti, atti d’indirizzo e che, dal canto suo, prima che si proceda con la votazione o si porti la discussione in aula, l’Amministrazione ci anticipi con una delibera di giunta o sbandierando sopralluoghi effettuati autonomamente”, esordisce la Presidente.
“Si veda il caso di oggi: a mezzo stampa apprendo che l’ass. Ialacqua ha fatto un sopralluogo con questo suo esperto gratuito, dove riporta una parte -un 30%- del lavoro fatto dai colleghi sulla questione Circonvallazione. E’ già stata preparata una proposta, discussa in aula, presentata da colleghi che hanno fornito una documentazione molto dettagliata”, puntualizza difendendo la genitorialità del lavoro svolto, da attribuirsi ai consiglieri Cantali e La Paglia la cui delibera è stata approvata a larghissima maggioranza (un solo astenuto).
L’attrito va evidentemente un po’ oltre la banalizzazione di chi grida all’appropriazione indebita di un’idea o al copiato del compito da parte del compagno di banco.
“La settimana scorsa è accaduto un altro increscioso evento: il tema era la delibera sulle unioni civili. Il sindaco non si è presentato in Commissione. Assenza, a loro dire, non intenzionale ma, guarda caso, determinata da un intoppo nelle comunicazioni”, commenta con una punta di sarcasmo, ribadendo che l’invito a partecipare ai lavori di commissione fosse stato recapitato ad una settimana dalla data prevista, sia in forma cartacea che a mezzo telematico.
Ma i “loro” in questione hanno già chiarito per tempo l’impossibilità di Accorinti (proponente in tal caso, oltre che sindaco) di prendere parte a due appuntamenti contemporaneamente.
“In realtà la commissione era stata convocata alle 9 e solo alle 11 era prevista la riunione sulla città metropolitana tenutasi in aula consiliare”, riunione alla quale la stessa Barrile ha aderito.
“E’ comunque buona usanza rispondere sia pure per comunicare l’impossibilità a presenziare ad un incontro. In quel caso si sarebbe certamente rimandata la discussione: ci sarebbe stato tutto il tempo per organizzarsi diversamente”.
Il rapporto tra consiglio e giunta appare sempre più complesso, difficoltoso se non addirittura impossibile da recuperare.
“Prima ritenevo che l’ atteggiamento di questa Amministrazione fosse dipendente dalla loro impreparazione al mondo della politica, oggi che certi fatti si ripetono, dimostrando un assoluto non rispetto verso i nostri ruoli, non regge più la giustificazione dell’ inesperienza”, dichiara.
A quali altri fatti si riferisce?
“Tanti dei regolamenti presentati dai consiglieri non si sa che fine abbiano fatto. Parliamo del garante per l’infanzia: la dott.ssa Baronello è stata nominata già da un po’. In un momento cosi difficile per la società italiana in generale e messinese nello specifico, in cui si ha l’urgenza di tutelare i nostri minori e dare un nome e un cognome ad una figura che li garantisca, non è ancora stato dato l’ incarico ufficiale”. La Presidente ribadisce perplessità già manifestate in aula, chiedendo retorica che ne sia stato dei regolamenti presentati nei mesi e dispersi nei meandri della burocrazia di Palazzo Zanca, da quello antiracket, che ha la sua firma ed è datato gennaio 2014, a quello sugli asili nido: “oggi l’assessore ci viene a dire che lo stanno preparando. Ossia stanno modificando un regolamento quando è sola ed esclusiva prerogativa del Consiglio Comunale entrare nel merito. Io direi che forse sarebbe bene studiassero il regolamento del Consiglio o che leggessero il libro sui regolamenti degli enti locali… lo vendono!”.
Il vero problema sembra essere quello delle poche o sbagliate modalità di comunicazione tra le parti.
“Il sindaco deve capire che è suo dovere rispondere ai consiglieri. Ed è un diritto dei consiglieri, nell’espletamento del loro mandato, interrogare l’Amministrazione.
Stanno facendo una confusione terribile, il consiglio è un organo di controllo e l’amministrazione è un organo esecutivo: due cose molto diverse. Ho scritto anche al Segretario Generale, come garante di Palazzo Zanca, invitandolo a sollecitare il primo cittadino a dare spiegazioni -se richieste- ai consiglieri circa le sue azioni: è suo obbligo! Ma in più di due mesi non ho ricevuto alcuna risposta (da Le Donne) e quindi stiamo pensando di scrivere agli enti locali per denunciare i fatti alle istituzioni competenti e dunque agire diversamente. Mi reputo una persona corretta, prima di tutto trovavo giusto cercare la mediazione del Segretario”.
Stando alle dichiarazioni rilasciate, pare che una parte del consiglio stia inoltre pensando di adire le vie legali contro “quei signori” che si lasciano andare ai commenti più violenti contro l’operato dei suoi membri. “Ricordo loro che è nel diritto di tutti essere critici, ma in modo costruttivo, e che non si deve mai perdere il senso del rispetto delle persone e di ciò che istituzionalmente le persone rappresentano. Belle o brutte che siano”.
Una delle considerazioni più pungenti esposte durante il Consiglio ha di certo riguardato il modo in cui alcuni consulenti rivestono il proprio incarico, a suo avviso. A quali eventi ha fatto riferimento, in Aula?
“Si comportano da assessori, svolgendo mansioni che non competono loro: entrano negli uffici e mettono mani agli atti, cosa che non devono assolutamente fare. Esperto gratuito non vuol dire essere impiegato comunale o amministratore”, continua; “l’ esperto gratuito è colui -o colei- che può aiutare il sindaco in certe situazioni ma non può sostituirsi all’amministratore. Oggi ho letto su un giornale online di un esperto gratuito che ha scritto al Prefetto chiedendo di sgomberare il Palanebiolo, dato il caldo torrido che inevitabilmente patiscono le persone ospitate nella tendopoli. Sacrosanto diritto rivolgersi a Sua Eccellenza, per carità”.
Se è legittimo e “sacrosanto”, dove sta il nodo della questione?
“Non posso agire in qualità di esperto. Lo posso fare da cittadina. Sono due cose diverse”.
La vicenda a cui si allude riguarda Clelia Marano, esperta del Comune ai servizi sociali, la quale avrebbe inviato al dott. Trotta una missiva “supplicandolo” di velocizzare le procedure per la gara bandita dalla Prefettura, i cui termini sono scaduti da quasi due mesi ormai. Niente da eccepire sui contenuti, condivisibili per la Barrile, ma ciascuno rientri nei ranghi della propria funzione, in buona sostanza.
Inevitabile porre un’obiezione che arriva direttamente dalla mediatrice culturale, la quale chiarisce: “veramente io non ho scritto alcuna lettera, era solo uno status su Facebook”.
Una considerazione viene rivolta anche ad una recente uscita pubblica di Giampiero Neri . L’esperto per il settore della comunicazione aveva commentato l’esito della famigerata seduta della IX commissione che ha dato parere negativo alla proposta sul registro per le unioni civili, “dichiarando: vedremo come sono andati i fatti”, segnala la Presidente che, a tal proposito, commenta “ma lui lo sa che le commissioni producono atti che sono riservati allo studio della commissione stessa e finché non c’è l’approvazione del verbale nessuno può prendere atti? Non so a che titolo asserisca certe cose”. Dal canto nostro, abbiamo il dovere di precisare che l’uscita di Neri, per esser compresa appieno, va contestualizzata. Di fatto, sulla bacheca Facebook dell’esperto compare quanto segue: “la leggenda metropolitana che sta montando in queste ore riguarda la bocciatura – a maggioranza – del Registro delle Unioni Civili da parte della IX commissione del Consiglio Comunale, causata dalla mancata presenza del Sindaco RENATO ACCORINTI, nonostante sia il proponente della proposta – per due volte.
Fermo restando che stiamo ancora valutando come sono andati i fatti (quando è arrivato l’invito per presentarsi in commissione, etc…)”[…]
Pertanto quella “valutazione” aveva per oggetto proprio il mal funzionamento delle comunicazioni tra le stanze del Palazzo, ambito d’interesse del consulente del sindaco.
A questo punto un dato emerge su tutti: nel rapporto gli “uni” e gli “altri” (giunta e civico consesso, accorintiani e “tuttiglialtri”, amministratori e consiglieri…chiamateli come vi pare) da sbrogliare ci sono matasse enormi, e molte di queste sono riconducibili a serissimi problemi di una comunicazione che avviene come passaparola o telefono senza fili ed è veicolata troppo spesso a mezzo social o avendo come tramite la stampa. Di certo non è questo il modo più effcace per migliorare le relazioni ed evitare misunderstanding tra parti che appaiono sempre più distanti le une dalle altre, aspetto che non giova di certo alla città. (@Eleonora Urzì)