“La legge di riforma delle Province va subito abrogata. Gli unici effetti che finora ha prodotto sono caos, smarrimento, incertezza e smembramento degli assetti territoriali”. L’appello al governo Crocetta e all’Assemblea regionale siciliana arriva da Nello Musumeci, che proporrà nelle prossime ore un apposito disegno di legge che prevede “il congelamento di ogni effetto e tre proposte di modifica: il mantenimento delle tre Città Metropolitane, la trasformazione delle nove Province in altrettanti Liberi consorzi di Comuni e la elezione diretta del solo presidente del Consorzio”.
L’ex candidato alla carica di governatore interviene dopo i dubbi, sul testo entrato il vigore lo scorso 24 marzo con la legge 8, avanzati proprio in questi giorni da Messina Ora: “Ad un mese circa dalla scadenza dei primi adempimenti previsti dalla legge approvata nella primavera scorsa, il novanta per cento dei Comuni siciliani non ha ancora adottato alcuna iniziativa formale ed indetto nessun referendum consultivo, anche per mancanza di risorse finanziarie”.
“Fra tutte le forze politiche e le comunità amministrate – osserva l’esponente del centrodestra – si coglie invece un senso di profonda incertezza e la consapevolezza, man mano che trascorrono le settimane, della inutilità di una riforma che smantellerà le province amministrative rispetto a quelle statali, aumenterà i costi di gestione delle nuove istituzioni e lascerà sempre più soli i sindaci. Ne ho parlato ai colleghi di gruppo Santi Formica e Gino Ioppolo, domani ne discuterò coi capigruppo della opposizione Falcone, D’Asero, Cordaro e Cappello, ma spero che anche dalla maggioranza giunga una condivisione responsabile e improntata a realismo. Una soluzione condivisa, insomma, che non faccia vinti né vincitori”.