No a straordinari e prestazioni aggiuntive. Protestano i lavoratori di Poste Italiane fino al 30 ottobre. La protesta, a livello nazionale, è stata proclamata per la vertenza che riguarda il premio di risultato e le condizioni ormai diventate insostenibili in tutti i settori dell’Azienda Poste e proclamata dalle sigle sindacali Slp Cisl, UilPost, Confsal Com e Ugl Com.
“Non si è potuta raggiungere alcuna intesa – sottolineano Slp Cisl, UilPost, Confsal Com e Ugl Com – perchè l’azienda ha riproposto importi che non ripagano le lavoratrici e i lavoratori dei sacrifici che hanno consentito il raggiungimento degli straordinari risultati aziendali che, invece, hanno visto il management lautamente ricompensato. L’azienda ha proposto un importo per il premio di produzione da corrispondere nel mese di ottobre di soli 935 euro medi, inferiore alle nostre richieste, senza prevedere il recupero dei 220 euro non percepiti a giugno ne alcun aumento degli attuali importi del premio”.
Una proposta che Slp Cisl, Uil Poste, Confsal Com e Ugl Com ritengono “ricattatoria” con l’azienda che “minaccia di non erogare i dovuti importi tentando di costringere le organizzazioni sindacali al tavolo ad accettare un anticipo forfettario inferiore alle nostre richieste. Un atteggiamento che, con nostro stupore, ha visto altri cedere e sottoscrivere un accordo al ribasso”.
Per i sindacati non è più tollerabile una politica aziendale che realizza tanti soldi per pochi e pochi soldi per tutti gli altri. “Occorre – concludono – pertanto dare un segnale forte a un management che ha perso la bussola e che sta facendo di tutto per compromettere lo sforzo ed il sacrificio realizzato quotidianamente dai nostri lavoratori ridotti ormai allo stremo delle forze”.