ALLA PROVINCIA AVANZANO 28 MILIONI DI EURO, ROMANO COSTRETTO A EMENDARE SE STESSO

Un avanzo di amministrazione di ben 28.091.568 euro. È il risultato per certi versi da guinness della ormai ex Provincia regionale di Messina. Lo schema del conto consuntivo 2014 di palazzo dei Leoni è stato deliberato lo scorso 23 maggio. Proprio in considerazione dell’avanzo, il commissario straordinario, con i poteri del Consiglio, si è visto costretto a emendare il documento contabile da se stesso varato il precedente 5 maggio con un’altra delibera, che disciplina pure il pluriennale 2014-16, approvata il 30 maggio e in pubblicazione nell’albo pretorio online.

In premessa si apprende che l’avanzo supera di poco i 28 milioni e che nel bilancio preventivo ne viene utilizzata una parte – 9.255.000 euro – per finanziare l’accantonamento per la sanzione dovuta a causa dello sforamento del patto di stabilità 2013. Già in questo caso è possibile riscontrare la prima, grossa anomalia di un sistema contabile controverso per il quale una pubblica amministrazione che produce quasi 30 milioni di avanzo non rientra nei limiti del patto di stabilità.

Filippo Romano
Filippo Romano

Andando avanti, altri 288.374 euro vengono accantonati per il fondo svalutazione crediti; 2.858.940 euro sono destinati a finanziare, tra le altre cose, viabilità e istruzione pubblica, con rispettivamente 426.670 e 750.000 euro. Il documento parla genericamente di “acquisizione di beni immobili”.

Passando al bilancio preventivo 2014, non è chiaro dove finiscano i circa 15 milioni residui derivanti dall’avanzo. Nella manovra da 102.793.463 euro, approvata da Filippo Romano e condizionata dalla realtà da “terra di mezzo” in cui versano attualmente gli enti intermedi siciliani dopo l’entrata in vigore della legge 8/2014, si percepisce chiaramente l’impossibilità di programmare investimenti mirati. Anche in forza del mancato rispetto del patto di stabilità.

Unica certezza è che a Palermo hanno ulteriormente accorciato il braccino, riducendo i trasferimenti di altri 612.158 euro. Per l’anno in corso si prevedono trasferimenti da parte di Stato e Regione pari 13.543.507, in diminuzione di 3.406.421 euro. Il commissario preventiva anche di incamerare 18.097.030 euro tra alienazioni patrimoniali e ammortamenti.

Ammontano a 64 milioni le spese correnti: 35.264.887 euro sono destinati al personale.

Si prevedono pure 19.510.030 euro di spese in conto capitale; 3.402.870 per rimborso prestiti e 15.876.860 per servizi in conto terzi.

Andando nel dettaglio dei servizi più strategici, spesso finiti al centro di polemiche, palazzo dei Leoni destina 5.663.376 euro alle scuole superiori della provincia; 687.846 euro al turismo; 11.715.318 euro alla viabilità; 5.312.485 euro alla tutela ambientale, di cui 907.700 alle attività di protezione civile; 2.187.724 euro all’assistenza ai disabili; 1.839.879 euro al campo dello sviluppo economico.

Inevitabile rimarcare, infine, come un’amministrazione monocratica come quella in atto ormai da un anno non faccia certo bene, al di là della serietà con cui Romano porta avanti il proprio compito. Un conto è approvare atti tanto delicati in un clima di confronto, con una Giunta e un Consiglio capaci di operare sia la fase di proposta amministrativa che quella di controllo. Un altro è prendere le decisioni in solitudine, sebbene supportati da un segretario generale e dai dirigenti. Tanto più che un’amministrazione politica della Provincia sarebbe incorsa in una serie interminabili di censure, se avesse prodotto un avanzo di 28 milioni.

D’altro canto, la riforma compiuta degli enti e la nascita effettiva di Liberi consorzi e Città metropolitane pretende ancora tempi d’attesa considerevoli. I più ottimisti pensano che tutto possa definirsi entro il prossimo dicembre. La legge 8, però, prevede che i commissari non possano essere prorogati oltre il prossimo 31 ottobre. Cosa accadrà dopo di allora resta un grande rebus.

@FabioBonasera

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