”Francesco come tanti altri ragazzi della Sicilia era partito perche’ non aveva oppurtunita’ qui e ha dovuto trovare un lavoro lontano da qui”. Lo ha detto nella sua omelia l’arcivescovo di Messina, Calogero La Piana al funerale di Francesco Curro’, 32 anni, uno dei militari morto in Afghanistan. ”La morte dei tre militari e’ una ferita al cuore degli italiani – ha aggiunto – e ci invita a riflettere sulla durata della missione”
La salma di Francesco Currò, militare messinese morto in Afghanistan insieme a due connazionali a causa di un incidente stradale, è stata prima trasportata nel Salone delle Bandiere del Municipio, dove è stata allestita la camera ardente, nel giorno del lutto cittadino in suo onore.
Alcuni membri dell’esercito messinese, contrassegnati da un basco nero, hanno vegliato la salma per tutta la notte, mentre in mattinata sono arrivati da Forlì alcuni militari, contrassegnati dal basco blu, appartenenti al 66° Reggimento fanteria aeromobile “Trieste”, dove militavano Currò ed i sui commilitoni Francesco Paolo Messineo e Luca Valente.
Intanto il consigliere comunale Giuseppe Chiarella ha comunicato che Francesco Zaccone, presidente dell’Associazione Monte Cumia Valle Camaro, ha già raccolto 250 firme per intitolare a Francesco Currò la scuola elementare di Cumia Superiore, da lui frequentata.
Il Generale di Corpo d’Armata Enzo Stefanini, Comandante dell’Aviazione dell’Esercito, ha preso parte nel pomeriggio nella Cattedrale di Messina, in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, alle esequie del Caporal Maggiore Capo Scelto Francesco Currò.
La funzione religiosa è stata officiata da S.E. Rev.ma Mons. Calogero La Piana, Arcivescovo della città dello stretto, e ha visto la partecipazione di tutte le autorità militari, civili e religiose della città, oltre ad una foltissima partecipazione di messinesi addolorati dalla scomparsa in Afghanistan del loro concittadino.
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