E’ passato poco più di un anno dalla notte tra il 7 e l’8 maggio 2013, quando la nave Jolly Nero, porta containers della compagnia Messina, si è abbattuta sul Molo Giano del porto di Genova durante le manovre d’uscita dal bacino. Il violento impatto dell’imbarcazione causò il crollo della Torre Piloti e con essa trovarono la morte nove persone, nove militari in forza alla Guardia Costiera, tra cui il milazzese Giuseppe Tusa, più noto nella città mamertina col nome d’arte di dj “Giuppy Black”.
Una vicenda che attende pronuncia, nelle parole e nei sentimenti dei familiari delle vittime, da parte della magistratura italiana, con l’obiettivo unico di fare dovuta giustizia su quanto accadde quella sera nello specchio d’acqua di uno dei principali porti italiani.
Nitido e orgoglioso è il ricordo della signora Adele Chiello, mamma di Giuppy: “La sua assenza ha lasciato un vuoto incolmabile e un immenso dolore. Giuseppe, nel suo breve percorso, ha lasciato l’esempio della correttezza, dell’umiltà, del dovere e della legalità, ma al tempo stesso è riuscito, attraverso la sua musica, a trasmettere il grande valore della vita”. Prosegue la madre: “La sua eredità, ci insegna che la sua musica ha reso le note amare della vita, l’essenza della gioia, dell’allegria, all’insegna dell’amore per la vita stessa. La vita, elemento fondamentale dell’uomo, va rispettata, custodita e vissuta sempre e comunque, come il dono più prezioso che una mamma possa donare ad un figlio”.
Ed è con la volontà di ricordarlo attraverso la sua grande passione per la musica che la famiglia e gli amici più cari hanno organizzato nei giorni 30 e 31 Maggio alle ore 17, presso la discoteca Epic di Milazzo, il primo grande “Torneo Giuppy Black”, un contest che vede in gara tra loro i più richiesti dj del momento.
A concludere la due giorni, sabato 31 alle ore 11, nel Duomo di Milazzo, padre Franco Farsaci celebrerà la Santa Messa in suffragio del giovane milazzese. La nutrita partecipazione di tutta la cittadinanza sarà un segno tangibile d’affetto e vicinanza alla famiglia Tusa sia nel ricordo di Giuppy che nel tenere alta l’attenzione verso l’ennesima tragedia italiana perché non divenga un nuovo caso di “muro di gomma”.