FERRARA
Lunedì il presidente spallino Cesare Butelli ha incontrato il sindaco Tiziano Tagliani e l’esito del vertice ha condotto ad una determinazione: fare di tutto per evitare il fallimento del club biancazzurro. Ciò ha indotto il patron a ricusare l’invito del gruppo Santarelli a presentarsi a Roma per rivedere (non corrispondendogli più – vista una massa debitoria considerata superiore a quella prospettata – la “liquidazione” prevista) i termini del pre-accordo per l’acquisto della società da parte dell’imprenditore capitolino. La trattativa è caduta, quindi martedì – stante l’impossibilità di Butelli ad ottemperare alla scadenza, ed il mancato subentro di un nuovo proprietario – la Spal non ha versato il milione e 200.000 euro necessario a coprire gli adempimenti (stipendi e contributi) di ottobre, novembre e dicembre, e per questo incorrerà in una nuova penalizzazione. Mercoledì, poi, l’assessore Masieri ha pubblicamente dichiarato che l’unica strada percorribile per sanare la situazione della Spal è quella del fallimento, ottenendo l’esercizio provvisorio che permetterebbe l’ingresso di un gruppo imprenditoriale (con presenza ferrarese) e consentirebbe di salvaguardare il titolo sportivo e terminare la stagione. Ieri mattina Butelli è tornato a Ferrara ed ha nuovamente incontrato il sindaco Tagliani, e successivamente forze locali, perseguendo la via per tentare di evitare il fallimento unendo realtà ferraresi ad altre “di fuori” che dovrebbero compattarsi prima della scadenza del 22 davanti al giudice Giusberti.
In questo vortice di avvenimenti, anche molto contrastanti tra loro (in soldoni: ma il Comune privilegia il fallimento o vorrebbe scongiurare lo stesso?), ieri nel tardo pomeriggio si è appreso che Piero Santarelli ha maturato la forte determinazione di rilanciare. Il patron di Fincassia ha quindi deciso di presentare una nuova, e ultima, offerta a Butelli. Offerta che prevede la disponibilità ad acquisire la Spal con tutti i debiti, liquidando al contempo un corrispettivo a Butelli. La cifra sarebbe più bassa di quella iniziale (5/600.000 euro contro 1.700.000) ma Santarelli prospetterebbe all’attuale presidente spallino anche accordi di lavoro – nell’area professionale di competenza, quella del recupero crediti – tesi a far rientrare Butelli di un’ulteriore somma.
Stante questa offerta, Santarelli desidera che le cose vengano fatte velocemente e che già entro la giornata odierna Butelli dia la sua risposta per poi entro lunedì al massimo – in caso il riscontro sia positivo – firmare l’atto per il passaggio delle quote azionarie della Spal a Santarelli, che mercoledì 22 garantirebbe al giudice Giusberti di pagare tutto quanto c’è da pagare per saldare i creditori della Spal.
La strada Santarelli è dunque ancora percorribile, anche alla luce delle polemiche degli ultimi giorni? Parrebbe di sì, se è vero che ieri sera i commercialisti delle due parti sono entrati in contatto. Non sappiamo se ci siano margini e volontà, da parte di Butelli, per privilegiare questa opzione. Di sicuro, quale che sia la sua decisione, il presidente deve avere certezza di poter chiudere con un gruppo che gli consenta di evitare il fallimento, che per lui e per le sue attività professionali avrebbe conseguenze pesanti. I tempi sono però estremamente ristretti, ed un gruppo “misto” come potrebbe chiudere l’operazione entro mercoledì senza avere una già perfetta conoscenza dei libri contabili e della situazione generale della Spal? E’ questo interrogativo a farci pensare che Butelli potrebbe tornare sui suoi passi ed accettare quindi la nuova offerta di Santarelli. A meno, chiaramente, di avere un’altra soluzione concreta e pronta.
Se non dovesse realizzarsi uno di questi scenari, allora è evidente che mercoledì la Spal andrà incontro al fallimento, auspicando a quel punto sia che venga concesso l’esercizio provvisorio sia che sia pronto ad intervenire un gruppo in grado di garantire la gestione del club.
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