PONTE SI, PONTE NO. LO STUCCHEVOLE DIBATTITO CONTINUA…

 

Presente nell’agenda politica da oltre quarantanni, il dibattito sul Ponte si è svolto per circa due ore in una Sala d’Ercole semideserta . L’argomento, alla luce dell’incontro tra Lombardo e Monti, ha visto attivarsi i deputati provenienti dalla provincia di Messina, che hanno preso parola in aula, a partire da Nino Beninati (PDL) che ha ribadito come “occorre fare chiarezza su questo tema, altrimenti a Messina ci organizzeremo per fare le barricate”. Ad organizzare le barricate con Beninanti ci sarebbe anche Giuseppe Buzzanca, sindaco di Messina, che pare non preoccuparsi minimamente della campagna UDC contro lo spreco dei soldi destinati alla progettazione del Ponte e che nei giorni scorsi ha chiesto lo scioglimento non solo della Società Stretto di Messina, ma anche delle “commissioni ponte” al Comune e alla Provincia. Un “suggerimento” in parte accolto, visto che a Palazzo Zanca le sedute della Commissione Consiliare Ponte – Piano Strategico non avranno più cadenza settimanale, ma saranno tenute solo dietro specifica convocazione. La decisione, assunta dal presidente del Consiglio, Giuseppe Previti, su proposta avanzata dal consigliere Nicola Barbalace, che presiede la Commissione, nella conferenza dei capigruppo del 7 febbraio è stata accolta all’unanimità. 

Anche Filippo Panarello (Pd) ha chiesto al governo regionale maggiore determinazione sull’argomento oppure orientare le scelte di politica economica senza “distrarsi” sulla questione Ponte: “Facciamo in modo che il sistema infrastrutturale siciliano non discenda da un’opera che continuerà a non farsi e la classe politica siciliana continuerà a non cimentarsi su problemi veri, a partire dalle ferrovie – ha affermato Panarello -. Il governo ripensi anche il confronto con lo Stato, prescindendo da un’opera che continuerà a stare sopra di noi senza offrirci la possibilità di risolvere i problemi infrastrutturali della Sicilia”.

 

Ma la chiarezza tanto auspicata non è arrivata. L’assessore alla Mobilità Pier Carmelo Russo ha rassicurato che “Non c’è alcun definanziamento del ponte sullo stretto di Messina”, mentre resta , nei fatti, il progressivo accantonamento del progetto da parte del governo nazionale. “C’è la semplice esigenza di completare l’istruttoria seguente alla valutazione di impatto ambientale consegnata dalla Società Ponte sullo Stretto – ha aggiunto Russo -. Dunque nessuna ‘rapina’, il Ponte è da considerarsi ancora un’opera rilevante, non c’è alcun definanziamento e certamente non è possibile immaginare che risorse così importanti per la Regione possano essere negate”.

A chi serve questo balletto? Forse alla cosiddetta la “cricca del Ponte”, come definita dal senatore D’Alia, che avrebbe lavorato per regalare 800 milioni di penale.

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