La Commissione nazionale di garanzia del Pd ha cancellato dall’anagrafe degli iscritti il deputato nazionale Francantonio Genovese per il quale il gip di Messina ha chiesto alla Camera l’autorizzazione all’arresto nell’ambito dell’inchiesta sui “corsi d’oro” della formazione professionale.
Lo statuto del Pd non contempla l’istituto dell’espulsione, ma la cancellazione. Il provvedimento, firmato dal presidente della commissione, Enrico Morando, stabilisce la cancellazione sino all’esito della vicenda giudiziaria di Genovese, qualora sia positivo; altrimenti diventerà permanente.
L’organismo di garanzia de Pd nazionale ha trattato la vicenda del deputato nel corso dell’ultima audizione dopo la direzione nazionale che ha approvato le candidature per le europee ed è intervenuta dopo aver verificato che la ‘promessa’ autosospensione di Genovese dal gruppo parlamentare e dal Partito era stato di fatto comunicata solo alla rappresentanza democratica alla Camera e non alla segreteria di Largo del Nazareno.
Una scelta che i componenti della commissione nazionale di garanzia considerano fedele alla regole. “Appurato che non era pervenuta alcuna comunicazione formale dell’autosospensione dagli organi di partito nè nazionale e nemmeno regionale come aveva invece annunciato a mezzo stampa l’onorevole Genovese – dice il componente Angelo Argento – abbiamo applicato rigidamente lo statuto cancellandolo dall’elenco degli iscritti in attesa della definizione della vicenda giudiziaria”.
La Commissione regionale intende esaminare la documentazione anche per valutare gli eventuali provvedimenti nei confronti di esponenti e iscritti, non parlamentari nazionali, coinvolti nell’inchiesta.
Potrebbero essere sottoposte a verifica le posizioni di altri esponenti regionali del partito eventualmente coinvolti nell’inchiesta.