FORMAZIONE “D’ORO”: DANNO ERARIALE DA 47 MLN DI EURO

Un danno erariale da 47 milioni e’ stato segnalato alla Corte dei Conti dalla Guardia di finanza di Messina secondo cui a causarlo sono stati i tre enti di formazione professionale oggetto dell’indagine “Corsi d’oro” e che tra il 2006 e il 2011 hanno percepito indebitamente finanziamenti pubblici per quell’importo.

Secondo gli accertamenti svolti, i tre enti Ancol, Aram e Lumen, attraverso lo schermo di societa’ appositamente create e i cui amministratori erano legati ai responsabili degli stessi enti da vincoli di parentela o di fiducia, avevano documentato spese di noleggio di attrezzature, servizi di pulizia e affitto dei locali per i corsi, a prezzi notevolmente superiori a quelli di mercato, in modo da creare plusvalenza di cui impossessarsi. In tal modo, peraltro, e’ venuto meno il requisito della “non lucrativita’” degli enti formativie, di conseguenza la loro legittimazione ricevere i fondi regionali.

In particolare, i finanzieri hanno segnalato alla Corte dei Conti un danno erariale a carico dell’A.R.A.M., per aver percepito indebitamente finanziamenti per circa 27 milioni e della L.U.Me.N,  per un ammontare di  circa 3 milioni. Nei confronti di entrambi gli enti è stata richiesta l’adozione della misura cautelare del sequestro conservativo. Nello scorso mese di Dicembre analoga informativa era stata inoltrata alla magistratura contabile nei confronti dell’A.N.Co.L. Sicilia per un danno erariale di circa 16 milioni 600 mila euro.

L’inchiesta sui Corsi d’oro a Messina, lo ricordiamo, portò all’arresto a Luglio di 10 persone tra cui, nomi eccellenti come Chiara Schirò e Daniela D’Urso, rispettivamente mogli del deputato nazionale del PD Francantonio Genovese e dell’ex deputato regionale di AN Giuseppe Buzzanca. Nella rosa delle persone coinvolte, però, anche altre persone, finite ai domiciliari per i reati di associazione a delinquere, peculato e  truffa. Tra questi i rappresentanti dei tre enti di formazione,  ex assessori e consiglieri comunali o loro congiunti.

Intanto si sta svolgendo il processo a carico degli imputati e nell’ultima udienza sono emersi altri particolari sui metodi di accaparramento e distribuzione del fondi pubblici, e sul ruolo determinante dell’ex consigliere comunale Sauta.

Quest’attività a tutela del bilancio dell’Unione Europea e della Regione Siciliana testimonia il fondamentale ruolo della Guardia di Finanza quale polizia economico finanziaria, imprescindibile e insostituibile baluardo a tutela del corretto utilizzo dei fondi pubblici, sia in virtù delle specifiche disposizioni legislative che affidano ad essa questo compito, che per la professionalità dei propri militari.

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