Una storia d’amore lunga quarant’anni, sullo sfondo di due ondate di emigrazione, lontane nel tempo ma attuali più che mai, una narrazione impreziosita dalle tradizioni culturali di Gioiosa Marea, che esplodono nel suo particolare Carnevale.
È questo il nucleo attorno cui si sviluppa “Un tango prima di tornare”, cortometraggio musical di Italo Zeus. Il regista, noto per le sue produzioni artistiche in diversi campi, dalla scrittura alla recitazione, passando per la composizione musicale e la sceneggiatura televisiva, affronta parallelamente la storia della cittadina tirrenica, mettendone in evidenza la tradizione, il folclore nella sua massima espressione, e piccole grandi vite umane, relazioni intense e pure.
Ad esse si fonde un terzo elemento, che lega i due binari con un comune collante: la trasformazione sociale imposta da un massiccio fenomeno di emigrazione che si presenta negli anni 20 e torna, seppur con mete diverse, negli anni 50.
L’emigrazione, tema drammatico e attuale più che mai, però, viene trattata con un’ironia solo leggermente amara, che rivela più la forza e l’energia positiva di chi sceglie di vivere inseguendo la felicità, che il dolore di famiglie disgregate e legami in pericolo.
Grandi protagoniste in questo sistema in continua metamorfosi sono i personaggi femminili, simboli di un nuovo mondo, forti e fragili, sorridenti e preoccupate al tempo stesso.
Altro fulcro della narrazione è il Carnevale, festeggiato a Gioiosa attraverso una serie di coloratissimi momenti folcloristici, dagli scherzi di ogni tipo nelle case per mano delle “maschiri”, alla “Racchia”, che coinvolge tutto il paese in una grande festa musicale e allegra, che inaugura le celebrazioni.
Proprio nella “Racchia”, emergono elementi importati dall’Argentina, meta principale della prima ondata di emigrazione dei gioiosani, negli anni ’20. Viene chiamata “Murga”, infatti, la sgangherata orchestra che accompagna i cittadini di Gioiosa nelle danze più sfrenate e scanzonate, grazie a un direttore, il Murgo, in frac e cilindro.
Questa usanza fu introdotta dagli emigrati ritornati in patria e si amalgamò a topoi locali, di natura storica e marinaresca, creando manifestazioni uniche nel loro genere.
La scelta di rendere omaggio ad una tradizione così ricca e composita sfocia naturalmente nel musical, genere teatrale e cinematografico caro al regista, in grado di trasportare lo spettatore in un universo emotivo costruito su pennellate di colore e suono che le parole descrivono con più difficoltà.
E proprio il musical e il Carnevale di Gioiosa Marea, contribuiscono, nel loro ruolo fondamentale, come dinamiche indispensabili e scatenanti all’interno del racconto, ad infondere al cortometraggio un senso di allegria e vita confusa quanto splendida che non può lasciare il pubblico indifferente.
Sulla scia di queste emozioni non è difficile comprendere le ragioni dei numerosi riconoscimenti che “Un tango prima di tornare” sta ricevendo a conclusione di concorsi e festival in tutta Italia.
Merito del percorso artistico del regista Italo Zeus, della bellezza della storia e della storia di Gioiosa e, attraverso di essa, di tutti coloro che hanno preso parte al progetto, tra collaborazioni illustri a livello tecnico (su tutti, spicca la partecipazione di Daniele Ciprì per la fotografia) e artistico, con David Coco (Turi), Antonella Nieri (Rosa), Carmelinda Gentile (Angela), Gabriele Greco (Giuseppe), Lucia Sardo (Anna), tra gli interpreti.
La regista e sceneggiatrice Miriam Rizzo ha lavorato come aiuto regia, Irene Corda ha curato i costumi, rispettivamente Stefania Galatolo e Franz Aguglia per trucco e parrucco. (MARTINA MORABITO)