FORCONI: LA PROTESTA DILAGA IN TUTTA ITALIA, IL VIMINALE “SIAMO MOLTO ATTENTI”, ANCORA CODE AI RIFORNIMENTI

 

Non si ferma la protesta dei tir, dei taxi e del Movimento dei forconi. Le proteste degli autotrasportatori, partite dalla Sicilia, si sono estese in tutto il Paese, anche se da Palermo arriva la notizia che gli autotrasportatori mercoledì non sciopereranno a Palazzo Chigi, ma dinanzi a Palazzo dei Normanni.

La decisione è stata assunta dopo l’incontro di ieri a Palermo, con alcuni capigruppo dell’Assemblea regionale siciliana.

“Non vogliamo farci strumentalizzare da nessuno – ha detto Mariano Ferro, uno dei leader del movimento – e per questo andiamo deciso di cambiare programma. Abbiamo proposto ai deputati dell’Ars di andare loro a Roma a riferire le nostre rivendicazioni, noi invaderemo Palermo con una manifestazione che partira’ da via Libertà fino a Palazzo dei Normanni, dove resteremo fino a quando non avremo ottenuto risultati concreti”.

Intanto proseguono i disagi anche a Messina, dove restano lunghe le code in attesa di fare il pieno di benzina, mentre lentamente si ritorna alla normalità, con l’arrivo degli approvvigionamenti ai supermercati, svuotati nel corso del weekend.

Resta difficile la situazione dallo Stretto in su. I tir sono fermi a Reggio Calabria e a Villa san Giovanni per la protesta nazionale degli autotrasportatori italiani. Sono oltre 60 i presidi lungo tutta la rete autostradale dividendo l’Italia in due. I principali disagi si registrano infatti tra il Lazio e la Campania.

Al Viminale le proteste partite dalla Sicilia sono seguite con “molta attenzione”, perché potrebbero esserci “aggregazioni di varie forme di dissenso” e i “malesseri” potrebbero dar luogo a “strumentalizzazioni” e sfociare in “manifestazioni eclatanti”. Lo ha spiegato il ministro Annamaria Cancellieri, che domani riferirà in Senato sulle proteste, in un’intervista alla trasmissione di Radio Uno “Prima di Tutto”.

“Era prevedibile che ci sarebbero state delle manifestazioni – ha detto il ministro – certo questa è stata molto forte, ha provocato molti danni”. Il ministero segue “con molta attenzione” le proteste partite dalla Sicilia “perché nulla esclude che questi malesseri possano sfociare in manifestazioni di tipo diverso”. Si teme che possano esserci “aggregazioni di varie forme di dissenso anche di altre categorie e potrebbero saldarsi scontentezze varie”.

Per questo – ha sottolineato il ministro – “noi siamo molto attenti a seguire questi fenomeni e per quanto riguarda i fatti siciliani in specifico siamo stati veramente presenti con sale di crisi aperte 24 ore su 24 proprio per seguire l’ordine pubblico nazionale e soprattutto per monitorare in ogni suo momento il fenomeno”. Riguardo ad un possibile ritorno del terrorismo il ministro ha precisato: “Non ne abbiamo segnali specifici nel nostro Paese però siamo molto, molto, attenti. C’è la massima attenzione: nulla esclude che questi malesseri possano poi sfociare in manifestazioni diverse”.

Anche in riferimento alle azioni che si ripetono contro le agenzie delle entrate e alle possibili esasperazioni dello scontento, Cancellieri spiega che “potrebbero esserci tentativi di strumentalizzazioni della protesta, soprattutto quando la protesta è spontanea e non organizzata può avere delle manifestazioni anche particolarmente e eclatanti. E – ha ribadito – siamo veramente molto, molto, attenti”.

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