Sulle orme della V Circoscrizione, che la settimana scorsa aveva spinto la Giunta comunale a decidere sulle sorti della riqualificazione del territorio, arriva anche l’iniziativa della IV Circoscrizione, la quale nella sua ultima seduta, di fronte alla stampa, ha affrontato come ordine del giorno “Un progetto per la città. Analisi delle criticità e proposte di intervento”.
Infatti il presidente Francesco Quero ha convocato per venerdì 27 gennaio un Consiglio Straordinario aperto alla partecipazione dei cittadini e agli attori istituzionali interessati alle Trasformazioni Urbanistiche, che si svolgerà in una sala messa a disposizione dalla “Pineta Sporting Club” sul Torrente Trapani, luogo simbolico dell’intensa aggressione edilizia alle colline e ai torrenti messinesi.
La IV Circoscrizione da ormai tre anni ha posto sempre la sua attenzione sulle fragilità e sulle criticità più evidenti, partendo dal crollo della copertura del torrente Trapani, continuando con la richiesta di modifica dei progetti della STU-Tirone, passando dallo Scoppo, da Fondo Sterio, da Puntale Arena e da Fondo Galletta-Via delle Mura-Pompei; porzioni di suolo cittadino che, secondo Quero, “presentano problemi diversi ed importanti, per arrivare, infine, alla collina del Torrente Trapani, devastata negli ultimi 4 anni da interventi edilizi massicci e invasivi.”
Inoltre i torrenti che attraversoano la zona, Trapani, Scoppo-Boccetta, Portalegna-Gravitelli, sono per la loro gran parte coperti, e “nascondono tutti uno stesso pericolo”.
L’intenzione è quella di impegnare l’Amministrazione ad attivare politiche finalizzate alla messa in sicurezza del territorio, predisponendo progetti ed interventi, con particolare attenzione per le colline e i torrenti scoperti e coperti , così come indicato nelle schede di criticità predisposte in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri e con il Geologo Gambino, ed agli aspetti legati alla protezione civile ed alla mobilità urbana.
Per finanziare questi lavori, il consiglio chiede l’utilizzo dei fondi previsti per il Ponte sullo Stretto.
Inoltre, si legge nel comunicato diffuso dal presidente Quero, “si dovrà intervenire da un lato, a livello regionale, con una riforma della normativa urbanistica in Sicilia, risalente ormai a più di 40 anni fa, prevedendo strumenti flessibili e procedimenti veloci, attualizzabili ai cambiamenti delle città, e dall’altro, a livello locale, stabilendo per i futuri insediamenti edilizi nella Città costruita il NON utilizzo di altro e nuovo suolo, con attenzione particolare alla qualità dei nuovi insediamenti: costruire meno, costruire meglio.”
L’atto deliberativo redatto alla vicenda dei campetti Pompei si basa su principi generali che dovranno essere applicati per tutte le richieste di concessioni edilizie, che non devono essere rilasciate dove manchino o siano insufficienti le opere di urbanizzazione primarie e secondarie.
Infine, secondo Francesco Quero, “lo strumento delle STU è indubbiamente innovativo, ma va utilizzato con procedure chiare e trasparenti per riqualificare vaste aree degradate della Città dimesse, dopo progettazioni urbane delineate attraverso concorsi di progettazione che innalzino qualità e partecipazione, non certo per piccole porzioni di territorio già densamente abitate, urbanizzate e edificate, come il Tirone.”
Una proposta particolare, tra l’altro, viene lanciata all’Università di Messina: attivare o riorganizzare dei corsi di laurea che possano creare nuove professionalità nel campo della progettazione e nella pianificazione ambientale, culturale e della comunicazione. Tutto ciò al fine di sostenere anche culturalmente e formativamente la fase di mutamento necessaria alle politiche urbane ed ambientali e del rilancio complessivo del Valore Territorio e Città.
(SIMONE INTELISANO)