Era il 25 maggio 2013 e l’allora candidato a sindaco di Messina, Renato Accorinti, firmò una dichiarazione pubblica di impegno, proposta da Addiopizzo, a tutti i candidati con cui si impegnava – se fosse stato eletto – entro 180 giorni dalla data di insediamento, a fare approvare dalla Giunta municipale o dal Consiglio comunale una deliberazione sul contrasto al racket delle estorsioni, a creare un piano annuale di attività di prevenzione per i giovani e di regolamenti comunali sul commercio e sul pagamento dei tributi locali con detrazioni per le imprese che avessero sporto denuncia e, infine, l’istituzione di un Osservatorio Comunale Antimafia – composto da un rappresentante della Giunta municipale, due rappresentanti del Consiglio comunale, il Prefetto o un suo delegato e tre esponenti del movimento antiracket ed antiusura cittadino – che si occupasse di vigilare sugli appalti comunali, sull’edilizia pubblica e privata e sul commercio.
Ebbene la Giunta, con delibera n.1044 dello scorso 24 dicembre 2013, ha approvato un atto di indirizzo volto a rafforzare l’azione pubblica di contrasto ai fenomeni legati al racket, mantenendo così fede all’impegno preso. E stamane, nella sala Falcone Borsellino di Palazzo Zanca, si è tenuta una riunione per la costituzione dell’Osservatorio Comunale Interistituzionale Antimafia, cui erano presenti il sindaco Accorinti, l’assessore al commercio, Patrizia Panarello, la presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, la presidente della III commissione consiliare, Nora Scuderi, il commissario straordinario della Provincia regionale, Filippo Romano, i segretari generali di Messina della Cisl, Tonino Genovese e della Cgil, Lillo Oceano, insieme ai rappresentanti del Corpo della Polizia municipale, dell’Università degli Studi di Messina, di Confindustria, Confesercenti, Confartigianato e di Addiopizzo.
«Questa scelta di politica antimafia che l’Amministrazione intende perseguire» ha spiegato l’assessore Panarello, «ha fatto sì che oggi si sia svolta una prima riunione allargata anche ad altri soggetti istituzionali, come le associazioni di categoria, sindacati e università, per ascoltare le proposte dei singoli soggetti, al fine di stabilire i reciproci ambiti di competenza. Fermo restando» ha continuato l’assessore, «che c’è l’assoluto rispetto dei ruoli di ognuno e la volontà di non interferire, sconfinare o sostituirsi all’azione preziosa svolta da chi è deputato a questo specifico compito».
È stata poi illustrata dalla presidente Barrile una bozza di regolamento che il Consiglio dovrebbe approvare a seguito di un confronto con chi ha preso parte alla riunione odierna e il Comitato Addiopizzo ha già pronta un’altra bozza di regolamento da discutere insieme, per una concertazione comune. Il prossimo incontro è previsto tra un mese circa e sarà occasione per valutare concretamente le proposte che saranno avanzate, al fine di individuare gli ambiti di intervento e le linee guida del percorso condiviso per la costituzione dell’Osservatorio Comunale Antimafia. «Il Comune dà la propria disponibilità ad un dialogo costruttivo» ha concluso l’assessore Panarello, «e si pone come interlocutore per l’individuazione di un percorso comune di sostegno alle imprese».