Sulla questione relativa al dissesto idrogeologico, in particolare in un territorio come quello siciliano e nella fattispecie messinese, si è sempre ribadita l’indispensabilità della prevenzione del territorio e della sua relativa messa in sicurezza. Di questo si è parlato stamane, nel corso del convegno che si è tenuto nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, dal titolo “Il Dissesto Idrogeologico nella Provincia di Messina“. Alla presenza dell’Avv. Giampiero Trizzino, deputato del Movimento 5 Stelle e presidente della IV commissione “Territorio e Ambiente” dell’Assemblea Regionale Siciliana, dell’Ing. Gaetano Sciacca, ingegnere Capo del Genio Civile, dell’Ing. Bruno Manfrè, dirigente del Servizio Regionale di protezione civile per la provincia di Messina, dell’assessore comunale, Filippo Cucinotta e dell’Ing. Leonardo Russo, referente gruppo di lavoro Movimento 5 Stelle di Messina, si è discusso dei disastri ambientali che hanno colpito Messina e Provincia negli ultimi anni, di quanto è stato fatto ma soprattutto di quanto si potrà ancora fare per salvaguardare al meglio il nostro territorio.
«È innanzitutto necessario un collegamento maggiore e diretto tra le Istituzioni e le realtà locali» ha esordito l’ing. Russo, «Soprattutto alla luce dei disastri ambientali che negli ultimi anni hanno colpito la Sicilia, deve essere chiara per tutti l’urgenza di un’attenta opera di prevenzione che serva per evitare determinate tragedie, anziché limitarsi a intervenire a fatti avvenuti e per far questo bisogna avere un’adeguata conoscenza di quelle che sono le criticità del territorio, che devono essere monitorate ed analizzate nel dettaglio». Presente anche l’assessore Cucinotta, che ha sottolineato come il tema del dissesto idrogeologico sia uno dei più importanti per la città di Messina, per mettere in sicurezza non soltanto il territorio ma anche la gente che ci abita «assicurandoci così» ha continuato Cucinotta, «che i soldi vengano impiegati in modo responsabile e non sperperati in opere inutili e non a norma». L’ing. Sciacca, intervenuto sul tema “La messa in sicurezza del territorio come occasione di sviluppo” ha evidenziato l’impegno con il quale il Genio Civile, da lui rappresentato, in tutti questi anni si sia sempre opposto alla realizzazione di quei progetti inorganici, che rappresentavano un pericolo. « È vero che l’edilizia è un importante settore di sviluppo, che genera lavoro e che bisogna per questo incentivare» ha precisato Sciacca, «ma è pur vero che è necessario farlo sempre adottando le giuste precauzioni e laddove queste vengano meno, è meglio bloccare sul nascere i progetti rischiosi, in nome di quella messa in sicurezza del territorio di cui tanto si parla e che deve essere a tutti i costi salvaguardata».
E proprio tutti quei fenomeni sismici che hanno interessato la nostra città negli ultimi anni, fino ai giorni scorsi, non vanno sottovalutati, ma anzi giudicati come campanelli d’allarme che servano per ricordare come non si debba “abusare” di un territorio oltre limite, bensì preservarlo in vista di eventuali calamità, per limitarne il più possibile i danni.
«È importante fare una distinzione tra i nuovi progetti da realizzare e i progetti che invece sono già stati realizzati e che quindi sono sotto i nostri occhi» ha spiegato poi l’Ing. Manfrè relativamente al tema “Presidi territoriali, obblighi normativi e stato di attuazione della pianificazione della protezione civile”. «È bene infatti concentrarsi prima sull’ottimizzazione delle risorse che abbiamo già a disposizione», ha continuato Manfrè, «e dal momento che non è possibile evitare che certi disastri ambientali si verifichino, è nostro dovere agire al meglio per tentare di ridurre il più possibile le conseguenze che una catastrofe può avere sia sul territorio che sulla popolazione».
Infine è intervenuto l’Avv. Trizzino che ha precisato come, giusto ieri, la questione relativa al dissesto idrogeologico sia stata trattata dalla commissione Territorio e Ambiente dell’ARS, della quale è presidente. «Ieri si è discusso in commissione di come in Sicilia, Caltanissetta e Messina siano le zone più colpite da disastri ambientali e questo non può che far riflettere sulla particolare vulnerabilità dei relativi territori, frequentemente soggetti a fenomeni di questo tipo. È vero che oggi esiste una maggiore consapevolezza del valore e dell’importanza dell’ambiente» ha continuato Trizzino, «ma questa da sola non basta. È necessaria una maggiore coordinazione e una pianificazione attenta del territorio, senza la quale è impossibile mettere in atto una qualsiasi opera di prevenzione. Una visione coerente della gestione della politica ambientale è sicuramente indispensabile per operare al meglio nella tutela del territorio e di tutti quegli aspetti strettamente connessi ad esso e che da esso dipendono».(DEBORA RUNCI)