Si apre un nuovo anno per i concerti promossi dall’Accademia Filarmonica, con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale. Ieri, all’Auditorium Palacultura, si sono esibiti i Sicilian Brass Quintet (A. Taibi alla tromba, V. Palumbo alla tromba, A. Scibetta al corno, A. Iacona al trombone, F. Dirosa alla tuba), quintetto di ottoni, che ha proposto un repertorio musicale vario nei generi e nei linguaggi. Lo spettacolo è stato presentato come un vero e proprio “show”, dal momento che i musicisti si sono presentati al pubblico con naturalezza, ironia e hanno davvero saputo intrattenere la platea, che con piacere si è lasciata coinvolgere.
Oltre, dunque, i canoni dello statico concerto di musica classica, i Sicilian Brass Quintet, un ensemble che si definisce “popolare”, hanno portato brani di musica classica e non, in modo elegante, brioso, frizzante e divertente. Lo spettacolo si è aperto con una vera e propria marcia nunziale, Hochzeitsmarsch di Haydn, in nome al fatto che ben quattro del quintetto sono convolati a nozze nell’ultimo anno. L’ensemble ha proseguito con Fuga in fa minore BWV 578 di Bach e l’arrangiamento della sinfonia n. 9 in mi minore, riarrangiata da Pierobon, componente del Gomalan Brass Quintet, i quali si sono esibiti a Messina qualche anno fa, rinomata Ottoni dell’altro mondo, brano eseguito per la prima volta. Dopo una tappa alla tradizionale, quanto interessante nell’arrangiamento di Iveson, Frere Jacques, ovvero Fra’ Martino, il quintetto ha eseguito, con al capo una coroncina da “Burger King”, il Coro e marcia trionfale da Aida, con l’arrangiamento di Taibi, di Verdi per ricordare l’appena concluso bicentenario della sua nascita.
Nella seconda parte dello spettacolo, i Sicilian Brass hanno eseguito dopo El gato montes, ovvero “il gatto selvaggio” di Penélla, un omaggio a Nino Rota riproponendo, in un medley, musiche da Il Padrino, La strada e I clown di Fellini e Romeo e Giulietta di Zeffirelli. Dal mondo del paso doble e della cinematografia italiana, il quintetto si è spostato in quello del jazz, eseguendo Buster Keaton Blues del jazzista Ottolini. Lo spettacolo si è concluso con le note argentine del Tango for brass quintet di Short, ex prima tromba per la Rai.
Acclamato a grande richiesta il bis, i Sicilian Brass Quintet hanno proposto delle vere chicche popolari: il medley Two songs, arrangiato da loro stessi, in cui vengono eseguite Nel blu dipinto di blu e Arrivederci Roma e, per terminare lo spettacolo, nel pieno coinvolgimento di tutto il pubblico, hanno suonato la sigla musicale del cartone animato Popey, meglio conosciuto come “Braccio di ferro”:
I Sicilian Brass Quintet si è costituito nel 2004, grazie all’unione di cinque giovani musicisti. Oggi i membri del quintetto collaborano, singolarmente con importanti orchestre nazionali, come l’Orchestra del Teatro Lirico di Spoleto, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra del Teatro Massimo Bellini ed altre. Il gruppo si è distinto in alcuni importanti concorsi, come il “Magma” di Catania e il “Città di Campobello di Licata” e si è perfezionato con il Gomalan Brass Quintet, una delle più autorevoli formazioni di ottoni al mondo, frequentando alcune masterclass.
Purtroppo, se la serata è stata piacevole e di qualità dal punto di vista musicale, tanto che sicuramente lo spettacolo proposto dai Sicilian Brass Quintet è stato uno tra i più interessanti dell’intera stagione concertistica dell’Accademia Filarmonica, l’anno non si è aperto bene per l’ente morale sotto il punto di vista finanziario. A causa di un taglio notevole dei fondi che erano stati messi a disposizione dalla Regione Sicilia, la stagione si trova in una situazione complessa e da definire sotto il profilo economico. Per tale ragione, l’ente Accademia Filarmonica ha rassicurato il pubblico nella certezza del prossimo concerto di Bignardelli e Sergeeva, che avverrà sabato 18 Gennaio alle ore 18, presso l’Auditorium Palacultura. Nel frattempo, lunedì 13 Gennaio, i vertici dell’ente morale incontreranno l’assessore Perna per discutere della situazione della stagione concertistica, che sta attraversando un periodo di grande pericolo. (CLARISSA COMUNALE)