Ci siamo quasi. A distanza di circa 5 mesi e mezzo dall’elezione di Renato Accorinti come sindaco di Messina, si avvicina l’udienza del Tar di Catania in merito al ricorso presentato da Alessia Currò, Giovanni Cocivera e Giovanna Venuti, attraverso l’avvocato Silvano Martella. Infatti, domani, lo stesso Tar deciderà se accogliere l’istanza che riguarda la richiesta di acquisizione dei verbali, e solo in seconda battuta l’eventuale riconteggio delle schede del primo turno delle elezioni, quello del 9 e 10 giugno che portò Accorinti al ballottaggio con Felice Calabrò, candidato del centro-sinistra, per poche decine di voti. I ricorrenti infatti, avrebbero rilevato una serie di irregolarità nella fase di verbalizzazione e nella successiva acquisizione dei dati (relativi ad alcune sezioni) dal Ced, avallata poi dall’Ufficio centrale elettorale. L’avvocato che difenderà l’attuale sindaco all’udienza di domani sarà Arturo Merlo, il quale ha presentato un controricorso.
Ma domani non sapremo se l’elezione di Accorinti verrà annullata. Infatti, come detto, il Tar deciderà se accogliere l’istanza. Se il Tar dovesse dare ragione ai ricorrenti, la sentenza essendo di primo grado, sarebbe immediatamente esecutiva ma Accorinti avrebbe 20 giorni di tempo per presentare la richiesta di sospensiva. Entro un paio di mesi (al massimo tre) dovrebbe arrivare il giudizio sull’eventuale richiesta di Accorinti (la quale comunque, sembra scontata anche secondo quanto dichiarato dallo stesso sindaco). Se la richiesta di sospensiva dovesse essere accolta, allora si dovrebbe aspettare la sentenza definitiva.
Sentenza, che fra primo grado e appello, dovrebbe arrivare tra non meno di 8 mesi. Insomma, anche se l’eventuale riconteggio delle schede dovesse dare ragione a Felice Calabrò (il quale sostituirebbe il primo cittadini di “Cambiamo Messina dal Basso”, senza l’intervento di alcun commissario straordinario, a differenza di come siamo stati abituati nell’ultimo decennio), l’attuale sindaco Accorinti avrebbe comunque tempo sino all’estate (compiendo dunque un anno di mandato) per convincere (o meno) i messinesi con i fatti, che il vero primo cittadino è stato eletto il 24 giugno, al ballottaggio. (SIMONE INTELISANO)