Il Ponte sullo Stretto alla fine si è fatto: ideale e umano. Un ponte di idee e di lavoro, senza campate e ad impatto zero. Un ponte che passa dall’assessorato alla cultura, le cui chiavi lasciate dall’uscente Sergio Todesco, vengono oggi raccolte da Tonino Perna, docente di Sociologia Economica dell’Università di Messina. Un reggino a Palazzo Zanca, dunque, per riportare a completezza la rosa della giunta Accorinti, rimasta azzoppata nel mese scorso, dalle dimissioni dell’ormai ex assessore, passato alla direzione della Biblioteca Regionale. “E’ come se Renzi avesse arruolato in squadra un pisano”, ironizza il nuovo ospite del Pala Antonello.
“Fortunatamente si perde questo sciocco spirito delle cose”, continua, alludendo alle competizioni da “stadio” che, da sempre, animano i cittadini delle due coste opposte.
Il popolo dello Stretto, che quest’amministrazione tiene ad unificare promuovendo iniziative che garantiscano la continuità territoriale, inizia a trovare una vera e propria sintesi a partire dal Palazzo Municipale.
“Vista da Palermo Messina è una frontiera, così come lo è Reggio vista da Catanzaro: queste due nostre città sono marginali rispetto alle Regioni e i centri decisionali e lo hanno accettato nel tempo. Se invece ci fosse stata opposizione, saremmo già la seconda città del Sud, dopo Napoli, per numero di abitanti e tante altre cose. Credo che questo sogno si possa realizzare”, commenta Perna, che oggi rappresenta l’immagine allegorica di questa ideale “Strettopoli”, tanto agognata da Accorinti e co.
In merito all’incarico, il nuovo titolare della Cultura specifica: “In passato mai avrei pensato ad una cosa simile e più volte ho detto no, alla prima giunta Falcomatà per esempio”.
Cos’ha convinto dunque il neoamministratore ad accettare? “La qualità di questa amministrazione prima di tutto e la figura carismatica di Renato. C’è una giunta di enorme qualità, quella stessa che è mancata in passato e non perché non ci fossero persone di spessore ma perché ci sono sempre equilibri ai quali dover sottostare: lo stesso Falcomatà era condizionato dal suo partito e dal manuale Cencelli”.
Durante la conferenza stampa di presentazione di stamane, tenutasi nella stanza del sindaco, il docente del dipartimento di Scienze Umane e Sociali, ricorda alcuni dei suoi trascorsi extra universitari: dalla fondazione dell’ Ong CRIC nel 1986, all’organizzazione del primo festival del Mediterraneo nell’89; l’aggiudicamento di fondi europei per il recupero di alcune aree di Reggio, poi respinto dall’allora consiglio del comune calabrese e la capacità di veicolare quei fondi “in un altro quartiere, a Messina: così è nato il risanamento di Forte San Jachiddu”, specifica, senza dimenticare un ringraziamento a Gaetano Giunta “che comprese subito l’ importanza di trasformare in risorsa quella che, al tempo, era poco più di una discarica”, e ancora partecipazione al bando per i nuovi parchi letterali e l’istituzione dell’Horcynus Orca. “Questo è il mio impegno da cittadino”, conclude.
Quello da docente va oltre il lavoro strettamente didattico: da mesi infatti, tra gli altri impegni accademici, il professore è coordinatore dell’Osservatorio sulla Democrazia Partecipativa che, appena qualche settimana fa ha presentato un report alla cittadinanza sui primi cento giorni della sua attività.
Oggi quell’incarico passa di mano per chiare ragioni ma l’ODP continua a lavorare.
Qualche giorno addietro, “a sorpresa”, confessa Perna, giunge la proposta da parte del primo cittadino. “ Le scelte di Renato avvengono in solitudine ma sono sempre efficaci -dichiara Todesco- Sono lusingato di passare il testimone a Tonino. Riscontro un’identità di vedute tra noi”.
E circa il percorso da seguire, il nuovo assessore prende tempo: qualche idea è già chiara come la proposta d’istituire una “moneta locale”, come promosso nel 2004 in Aspromonte, alla presidenza del Parco, per tutto il resto avrà bisogno di metter mano alle carte prima di fornire risposte sul futuro. Mission iniziale è proseguire il lavoro lasciato in stand by dal suo predecessore.
Prima di concludere l’incontro, Perna mostra una pubblicazione sulle visioni dello Stretto, realizzata da due architetti di Reggio, della quale omaggia il padrone di casa. “Ci racconta come è stato visto il nostro Canale da chi è passato di qui, nel corso dei secoli. Voi credete che la nostra mente funzioni come una macchina fotografica: fai uno scatto e l’immagine è quella. La nostra testa invece funziona diversamente: oggi vedo un paesaggio in un modo e domani lo vedo in un altro, in base alla cultura. Abbiamo le visioni romantiche di tedeschi, francesi, quelle del post terremoto, quelle che profumano di mitologia, ebbene dobbiamo mettere insieme tutte queste immagini dello Stretto, questo è fare cultura: mettere insieme tutti i talenti, le capacità e le varie angolazioni utili alla crescita. Messina può essere la punta di diamante, rappresentare l’avanguardia. Io farò del mio meglio.Può essere un bel lavoro e riusciremo anche a divertirci”. (ELEONORA URZì)