E’ stata una giornata intensa dentro e fuori il Palanebiolo. Solo alle 20:30 è stato sciolto il presidio iniziato nella mattinata, quando sono state “avvistate” le prime tende nel campo di baseball.
“Abbiamo lasciato il Pala Nebiolo con l’amaro in bocca – raccontano i membri del circolo Arci Sankara di Messina – I vigili del fuoco sono andati via nel tardo pomeriggio ed hanno eretto 12 tende. Stiamo fotogrando e filmando tutto”.
A fare le veci del sindaco Accorinti, che ieri ha presenziato alla protesta che ha coinvolto gli stessi migranti , è stato l’assessore ai servizi sociali Mantineo che ha chiamato il Ministero dell’Interno per denunciare la paradossale situazione.
“Senza ordinanza del sindaco – ricordano gli attivisti – la tendopoli non si ferma, dovrebbe scriverla domani e firmala, se necessario, dopo il vertice in Prefettura”
La presenza di Arci Sankara ha consentito di portare alla luce alcune gravi situazioni: “ Abbiamo accertato con i nostri medici la presenza di casi molto seri: infezioni non curate, scabbia, fratture. Abbiamo portato in ospedale e fatto ricovero un giovanissimo ragazzo somalo, che un colpo di pallottola in Libia ha reso infermo. Quando si è ritrovato nella stanza di un ospedale ha pianto di gioia, adesso qualcuno fermerà il dolore fisico che lo accompagna dal suo arrivo in Italia.”
Anche il Movimento “Cambiamo Messina dal Basso” ritiene che le condizioni in cui versano i migranti al Palanebiolo abbiano già evidenziato gravi problematiche dal punto di vista igienico-sanitario e che la decisione del Prefetto di predisporre l’installazione di una tendopoli nell’attiguo campo da baseball leda oltremodo la loro dignità personale.
“Chiediamo – scrivono in un comunicato – , in sintonia con l’indirizzo dell’Amministrazione comunale, che si revochi immediatamente la realizzazione della tendopoli, peggiorativa delle problematiche evidenziate, e auspichiamo che l’incontro con il Prefetto di domani mattina sia risolutivo nell’interesse dei migranti e della città, la quale deve dimostrarsi aperta, accogliente e solidale verso questa tragedia umana. Riteniamo, dunque, indispensabile che la richiesta del Sindaco di una sistemazione rispettosa della dignità della persona venga accolta e supportata nell’azione”.