Le procedure che hanno riattivato il progetto del Ponte sullo Stretto tornano sotto esame. Un esposto presentato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) solleva gravi dubbi sul rispetto delle regole di concorrenza e sulla possibile posizione dominante di Webuild, l’azienda capofila del consorzio Eurolink. Firmatari dell’esposto sono Domenico Marino, docente dell’Università Mediterranea, Vincenzo Musolino, segretario del PD di Villa San Giovanni, e l’avvocato e attivista Aurora Notarianni.
L’esposto mette in luce diverse criticità legate al progetto, molte delle quali già analizzate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac). Tra i principali punti evidenziati:
- Violazione della direttiva europea 2014/20/UE, con costi dell’opera più che raddoppiati rispetto al contratto iniziale.
- Riattivazione del contratto senza gara internazionale, nonostante le modifiche significative ai costi e alla struttura societaria.
- Progetto tecnico obsoleto, risalente al 2010 e non aggiornato alle valutazioni ambientali attuali.
- Parere ambientale con 62 prescrizioni, alcune delle quali da ottemperare prima del progetto esecutivo, e un parere negativo riguardo le aree protette ZPS ITA 030042 e ZPS IT 9350300.
- Assenza di trasparenza economica, con stime insufficienti sui costi di mantenimento del ponte e un incremento del finanziamento a 14,7 miliardi di euro, 10,8 miliardi in più rispetto alla base d’asta originaria.
- Acquisizioni societarie sospette, con Webuild accusata di abusare della sua posizione dominante per controllare le quote di Eurolink.
Il Ponte sullo Stretto, inizialmente aggiudicato nel 2005 al consorzio guidato da Impregilo (oggi Webuild), ha attraversato decenni di sospensioni e controversie legali. La sua ripresa, voluta dal governo con un’accelerazione normativa e finanziaria, rischia ora di incappare in nuovi ostacoli.
Dopo il recente parere condizionato della Commissione VIA-VAS, il progetto attende il voto del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess). Un voto favorevole potrebbe sancire l’avvio degli espropri e della cantierizzazione, ma l’ombra di queste contestazioni rimane.
Intanto, cresce l’opposizione al Ponte. Il prossimo 14 dicembre, Piazza del Popolo ospiterà una manifestazione contro l’opera, promossa da comitati, associazioni e gruppi del territorio. Gli organizzatori contestano non solo i costi ambientali ed economici, ma anche la trasparenza e la sostenibilità del progetto.
Mentre il cronoprogramma del Ponte sembra avanzare, le tensioni politiche e sociali, unite ai dubbi legali, potrebbero rappresentare un nuovo bivio per la controversa infrastruttura.