Edito da SimplyBook è in pubblicazione il libro “Siamo tutti cosa loro” del giornalista professionista Nino Randisi. Il volume racconta dei rischi di chi va in rete e della violazione della privacy da parte dei gestori dei social network, in particolare del notissimo Facebook che raccoglie migliaia di dati degli utenti, effettuando spesso censure gratuite e non oscurando, invece, quelle pagine che inneggiano alle mafie e alla criminalità organizzata.
Il libro, in sintesi, ricostruisce la vicenda che l’autore ha vissuto nel lontano 2009 sul social Facebook, e che poi ha riguardato anche altri giornalisti e politici di livello nazionale che si sono visti inopinatamente bloccare i loro account personali. “Ho scelto questo titolo “Siamo tutti cosa loro” – afferma Randisi – perché descrive esattamente la situazione degli utenti dei social che vengono “osservati” e “controllati” dai gestori, i quali hanno in mano i nostri dati, anche quelli più intimi e personali, scambiati, ad esempio, attraverso le chat e le comunicazioni che avvengono per mezzo della la messaggistica”.
“Il testo probabilmente sfida la convenzione comune che le piattaforme dei social media servono solo a dare spazio alle nostre idee offrendoci una tribuna privilegiata dove far sentire la nostra voce. Per la verità invece i social molto spesso finiscono, se usati in modo spasmodico, per creare seri problemi di dipendenza e di isolamento sociale. Un mondo virtuale slegato dal reale contesto che finisce per creare danni”. – conclude il giornalista Nino Randisi. Il libro è acquistabile in pre-order a questo link: https://simplybook.online/prodotto/siamo-tutti-cosa-loro/.