di Palmira Mancuso – È andata in scena nel pomeriggio la tanto attesa Commissione Servizi Sociali del Comune di Messina, con un ordine del giorno denso di temi cruciali: mensa scolastica, servizio scuolabus, assistenza domiciliare e il Progetto WAY (Welfare Activity for Young). Tuttavia, ciò che avrebbe potuto essere un’opportunità per discutere apertamente le criticità e proporre soluzioni si è rivelato un’altra puntata della serie “muro di gomma”, con risposte elusive e poche informazioni chiare.
E il solito balletto di interventi per ringraziare la Presidente Asquini per le mirabilie di Messina Social City, con l’unica voce di opposizione formulata dal consigliere Alessandro Russo, le cui osservazioni sono state ignorate dalla presidente, evitando di rispondere nel merito ma riproponendo una narrazione in cui oltre a respingere l’epiteto di Alice nel paese delle meraviglie, coniato dal consigliere PD, dichiara candidamente che “nelle more di altre progettualità” l’importante è non interrompere i servizi (insomma poco importa se l’utente cambia spesso operatore, ringrazi che qualcuno arriva). In un contesto in cui trasparenza e confronto dovrebbero essere prioritari, la risposta, o meglio l’assenza di risposte concrete, ha lasciato parecchie ombre su servizi essenziali che la Messina Social City è tenuta a svolgere.
Ma segnamo alcune “novità” nel disco ormai rotto dell’amministrazione: il numero di utenti del servizio scuolabus pare oscillare misteriosamente da mille a 865, salvo poi risalire a “quasi mille”. Dei 176 alunni disabili che usufruiscono del trasporto, esisterebbe anche una “lista considerevole” di altri potenziali beneficiari, anche se non è chiaro se e quando verrà resa pubblica. Apprendiamo, inoltre, che una “unità operativa specifica” è preposta al monitoraggio della qualità del servizio – ma quanto costa e chi la compone restano misteri irrisolti.
Da segnalare l’intervento in aula della consigliera Milazzo da Castanea, la piccola Svizzera messinese: oltre a sottolineare come tutto sia ineccepibile rispetto ai servizi sociali, risponde piccata a “Russo e le sue amiche che fanno post” su una questione mai portata in aula. La consigliera infatti ha evidentemente letto (confondendone la provenienza in preda ai preconcetti) i messaggi al vetriolo che molti utenti della mensa scolastica hanno lasciato nel post della Gazzetta de Sud dedicato all’articolo sul servizio scolastico dove si legge “è vergognoso che questi bambini arrivano a casa morti di fame ” o “i bambini trovano anche peli nel cibo, il pollo crudo” o “l’hamburgher crudo”. Per Milazzo il cibo arriva caldo, è cotto ed è pure buonissimo.
Non da meno le ambiguità del Progetto WAY, che sembrerebbe destinare cospicui fondi alla creazione di sei aree fitness e tre tavoli da ping pong. La loro ubicazione, però, è ancora un segreto ben custodito; pare che la loro collocazione verrà svelata solo a tempo debito.
Intanto, il quadro gestionale della società resta incerto: è priva di direttore generale, e il turnover è giustificato dalla costante possibilità che ogni mattina una sessantina di operatori possano dare forfait per malattia all’ultimo minuto. La conseguenza è la normalizzazione delle disfunzioni di un sistema apparentemente incapace di garantire stabilità operativa. Anziché affrontare queste “anomalie strutturali”, la presidente della commissione e l’assessora hanno preferito concentrarsi su altro: la vera ossessione sembra essere scoprire “chi ha parlato”, “chi ha contattato il consigliere Russo” e chi, insomma, ha osato incrinare il muro di omertà che avvolge il settore.
E per chi avesse bisogno di risposte rapide e precise? Niente paura, perché la soluzione pare sia semplice a detta di quasi tutti i consiglieri intervenuti, indispettiti dal collega che utilizza lo strumento “pubblico” per risolvere disservizi pubblici pagati con denaro pubblico: per ogni problema, basta “chiamare Valeria”. La presidente Asquini, a quanto pare, è l’unico canale di risoluzione per i tanti disservizi. Ma in attesa di un’azione amministrativa più concreta, i cittadini sono costretti a navigare nelle acque stagnanti della trasparenza mancata e delle risposte che non arrivano.
Qui la diretta della commissione: