Crisi idrica: il sindaco Basile accusa la Regione di inefficienza e scaricabarile

Il sindaco di Messina, Federico Basile, ha espresso forte disappunto per la gestione della crisi idrica che ha colpito la città e l’area circostante. In una nota, Basile ha lamentato il lungo silenzio della cabina di regia regionale, istituita per affrontare l’emergenza, la quale ha impiegato oltre due mesi per rispondere alle richieste del Comune, per poi dichiarare di non avere competenza in materia. “Si tratta di uno scaricabarile politicamente inaccettabile”, ha affermato Basile, puntando il dito contro il Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti.

La questione principale, secondo il sindaco, riguarda l’incapacità della cabina di regia di intervenire sui prelievi delle società Bufardo e Torrerossa. La Regione, come evidenziato da Basile, avrebbe dovuto agire rapidamente, ma ha preferito ignorare la crisi. La situazione è resa ancora più critica dalla diminuzione della disponibilità di acqua rispetto all’anno precedente: durante l’estate 2024, la città ha avuto accesso a soli 1010 litri al secondo, ben al di sotto dei 1300 litri del 2023. Le perdite della rete idrica, che superano il 50%, hanno ridotto ulteriormente l’effettiva erogazione d’acqua.

Basile ha criticato anche l’ordinanza di protezione civile, che non prevede adeguate deroghe alle normative vigenti. Ha infine risposto agli attacchi della senatrice Musolino, ribadendo la sua disponibilità a un confronto basato sui fatti e non su “teorie fantasiose”. Il sindaco ha concluso affermando che Messina continuerà a combattere da sola la crisi, se necessario, ma non permetterà alla Regione di sottrarsi alle sue responsabilità.

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