L’intervista: Francesco Calanna, Presidente del GAL Nebrodi Plus, “20 anni di progetti e sviluppo per il territorio”

In occasione del ventennale del GAL Nebrodi Plus, Francesco Calanna, attuale presidente dell’organizzazione, si prepara a celebrare l’importante traguardo con un evento che si terrà il prossimo 20 settembre a Villa Piccolo. Durante questa intervista, Calanna ripercorre i successi degli ultimi vent’anni e anticipa le strategie future, evidenziando il ruolo cruciale del GAL nella valorizzazione del territorio e nella promozione di un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo.

1. Vent’anni di attività con il GAL Nebrodi Plus: quali sono stati, secondo lei, i principali risultati raggiunti?

F.C.: In questi vent’anni, il GAL Nebrodi Plus ha contribuito in modo significativo alla creazione di un tessuto imprenditoriale e alla riqualificazione del territorio. Attraverso bandi mirati e una programmazione concertata dal basso, abbiamo realizzato interventi volti a salvaguardare l’ambiente e tutelare l’identità territoriale dei Nebrodi. Tra i risultati più importanti, posso citare il Biodistretto dei Nebrodi, il Distretto del Cibo Nebrodi-Valdemone e la Rete delle Comunità Energetiche. Questi progetti non solo hanno rafforzato l’economia locale, ma hanno anche reso il territorio più coeso e resiliente.

2. Come ha inciso l’azione del GAL sulla professionalizzazione del territorio?

F.C.: Uno dei nostri risultati più significativi è stato sicuramente nel campo della formazione e dell’animazione territoriale. In questi vent’anni, abbiamo lavorato per formare una classe di professionisti altamente specializzati nelle tematiche dello sviluppo locale. Grazie a collaborazioni con diverse realtà, abbiamo fondato l’Alta Scuola di Formazione riconosciuta EMAS-Ecolabel. Questo percorso formativo ha dato vita a professionisti con competenze in ambito ambientale, energetico e sociale, elementi cruciali per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio.

3. Il declino demografico è una delle sfide più importanti per i Nebrodi. Come il GAL sta affrontando questo fenomeno?

F.C.: Il declino demografico e l’invecchiamento della popolazione sono sfide centrali per il nostro territorio. Siamo ben consapevoli del loro impatto sull’economia locale e sulla coesione sociale. Come GAL, abbiamo orientato la programmazione verso politiche a sostegno della natalità e dell’attrazione di giovani. Puntiamo a creare condizioni favorevoli per il ritorno e il radicamento di chi ha lasciato la nostra terra. È essenziale avviare una rinascita culturale che guardi al futuro senza dimenticare le nostre radici.

4. Il GAL guarda al futuro con una strategia tesa alla transizione ecologica, energetica e sociale. Quali sono gli obiettivi concreti in questi ambiti?

F.C.: La transizione ecologica ed energetica è una sfida globale e il nostro territorio deve essere parte attiva di questo cambiamento. Vogliamo sviluppare progetti che incentivino l’uso di energie rinnovabili, la gestione sostenibile delle risorse e la riduzione dell’impatto ambientale. Ma la nostra attenzione si rivolge anche alla transizione sociale, con l’obiettivo di creare un modello di sviluppo più inclusivo, che risponda alle esigenze delle fasce più vulnerabili. Abbiamo già avviato un percorso di transizione digitale, nell’ambito del PNRR, per alfabetizzare digitalmente 12.200 utenti. La digitalizzazione è una delle nostre priorità per il futuro.

5. Quali sono le sfide principali che il GAL Nebrodi Plus si trova a dover affrontare oggi e come intende superarle?

F.C.: Le sfide sono molteplici. Dobbiamo affrontare il calo demografico, l’invecchiamento della popolazione, la necessità di attrarre investimenti e migliorare le infrastrutture. Tuttavia, una delle sfide più urgenti è trattenere i giovani sul territorio, offrendo loro opportunità lavorative concrete. Dobbiamo continuare a valorizzare le risorse locali, puntando su turismo sostenibile, agroalimentare di qualità e nuove filiere, come quelle energetiche. Il nostro approccio rimane basato sulla concertazione e sulla partecipazione collettiva, per trovare soluzioni condivise.

6. A chi sente di dover rivolgere un ringraziamento speciale per i risultati ottenuti in questi vent’anni?

F.C.: Ci sono molte persone che meritano un ringraziamento. In primo luogo, voglio ringraziare i presidenti che mi hanno preceduto, per aver gettato le basi di questo lungo percorso. Un ringraziamento speciale va poi ai sindaci e ai rappresentanti del partenariato economico e sociale, che hanno collaborato con impegno per raggiungere obiettivi comuni. Infine, non posso dimenticare le autorità a tutti i livelli, che hanno accompagnato e sostenuto la crescita del GAL. Grazie al loro contributo, abbiamo potuto costruire un modello di sviluppo che guarda con fiducia al futuro.

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