Visibilmente in difficoltà la Presidente Valeria Asquini è riuscita anche in Commissione Consiliare a non rispondere alle domande precise del consigliere Alessandro Russo, così come non è riuscita a smentire quanto da noi pubblicato nel corso della nostra ultima inchiesta, agitando lo spettro di denunce e “interventi nelle sedi opportune” contro la nostra testata.
Interessante seguire la diretta dei lavori della Commissione, anche per verificare che come è uso per questa amministrazione, si cerca di fare riferimento al passato (dimenticando che l’amministrazione De Luca e poi Basile sono in carica dal 2018) per dimostrare che loro “a parte qualche disagio” sono quelli del fare.
Eppure non solo non ha risposto alle puntuali domande di Alessandro Russo, in merito all’uso dei fondi Pac, ma nemmeno al consigliere Libero Gioveni sul perchè manchi ancora il direttore generale. QUI IL VIDEO (alle 16.24 non è ancora pubblicato sul sito ufficiale)
Nel mondo perfetto della sorridente Aqsuini, che è riuscita a parlare in commissione persino delle lettere di commiato agli operatori da parte delle famiglie che hanno perso degli anziani assistiti dalla MSC, e che pur di manipolare la platea sul dato emotivo, ha comunicato all’aula che anche stanotte ci sarebbero stati atti vandalici a Villa Dante, la causa di disagi (che ricordiamo riguardano la mancata assistenza domiciliare, cioè l’interruzione del servizio) riguarderebbero qualche caso specifico. A correre in soccorso della Asquini, ci ha pensato la consigliera Margherita Milazzo che ha addirittura accusato gli “anziani che sono capricciosi come i bambini”, fino all’iperbole del consigliere Papa che ha dichiarato che “in Calabria non fanno tutte queste rendicontazioni” scocciato della richiesta dei consiglieri. Per non parlare del profluvio di salivazione da parte del consigliere Schepis che si è cimentato nell’interpretazione di un nostro titolo, e ci ha definito “giornalettini”.
Ora la questione non è di lana caprina: ci sono migliaia di soldi pubblici versati nelle casse della Messina Social City per garantire dei servizi che non vengono garantiti o vengono garantiti male.
In attesa delle “carte scritte” annunciate dalla sorridente e passionale Asquini (così lei si è definita), il consigliere Alessandro Russo ha dichiarato di portare i documenti del caso alla Procura, e non possiamo che ribadire come il lavoro giornalistico sia spesso fonte di notizia criminis. Piuttosto riconsigliamo al consiglio di amministrazione della Messina Social City di dotarsi di un ufficio stampa prima di rinnegare anche gli interventi rilasciati dalla sua Presidente ai giornali, perchè poi di quei numeri si possa dire (come è stato fatto oggi in commissione) che erano “dettati dall’entusiamo per un servizio in crescita”.