Edy Tamajo lascia il seggio europeo a Caterina Chinnici e “prenota” la guida della Regione: per Schifani il “nodo rimpasto”

Edy Tamajo, il recordman delle elezioni europee con 121 mila preferenze, ha deciso di rinunciare al seggio europeo per rimanere in Sicilia, dove attualmente ricopre il ruolo di assessore alle Attività Produttive nella giunta guidata da Renato Schifani. Questa decisione consente a Caterina Chinnici di ottenere il secondo seggio conquistato da Forza Italia nella circoscrizione delle Isole.

L’annuncio è stato dato dal leader di Forza Italia, Antonio Tajani, e dal governatore Renato Schifani, alla presenza dello stesso Tamajo. Già all’inizio della campagna elettorale, Tamajo aveva sottolineato che avrebbe messo a disposizione del partito il suo risultato. Con questo considerevole successo elettorale, Tamajo si trova in ascesa nel partito, e alcuni già vedono in lui un futuro candidato alla guida della Regione Sicilia.

In pratica per gli elettori siciliani di Forza Italia la partecipazione alle europee è stata una messa in scena, anzi una vera beffa richiamando un commento di Giuseppe Sottile sul giornale online Buttanissima Sicilia. L’inganno è stato ideato dal segretario Antonio Tajani, che ha presentato Caterina Chinnici come una figura nuova e rigenerante della politica, mentre in realtà si trattava di una professionista dell’antimafia alla ricerca di un terzo mandato parlamentare. La falsità è stata costruita da Edy Tamajo, che ha raccolto 121 mila voti promettendo impegno per l’Europa, per poi decidere, dopo due settimane, di scambiare il successo con un più remunerativo assessorato regionale, forse alla sanità. L’illusione è stata creata da Renato Schifani, che si è messo in posa con Tajani, Tamajo e Chinnici per far credere agli elettori di Forza Italia che senza il suo sostegno la transfuga del PD non sarebbe mai tornata a Strasburgo. Tuttavia, per l’intera campagna elettorale, Schifani aveva giocato con un altro mazzo di carte.

Caterina Chinnici, figlia del magistrato Rocco Chinnici ucciso dalla mafia nel 1983, è alla sua terza elezione al Parlamento europeo. In passato, era stata eletta come indipendente nelle liste del PD nel 2014 e nel 2019. Dopo una sfida fallita due anni e mezzo fa per la guida della Regione Siciliana come candidata dei Democratici, ha aderito a Forza Italia. Nelle recenti elezioni europee, ha ottenuto 93 mila preferenze, ma è stata superata da Tamajo con 121 mila voti e da Marco Falcone, l’altro assessore regionale all’Economia, che ha ottenuto oltre 100 mila voti e si trasferirà a Bruxelles.

La candidatura di Chinnici è stata sostenuta, oltre che dai dirigenti di Forza Italia, anche dal Movimento per le Autonomie (Mpa) di Raffaele Lombardo, che aveva stretto un accordo pre-elettorale con Tajani.

Con la questione del Parlamento europeo archiviata, Schifani deve ora affrontare il nodo del rimpasto in giunta regionale. Oltre a dover assegnare la delega all’Economia lasciata da Falcone, c’è anche la casella dell’Agricoltura da sistemare, delega attualmente gestita dallo stesso Schifani. Le discussioni interne ai partiti della maggioranza sono già in corso, e ogni alleato ha le proprie questioni da risolvere. Spetterà al governatore fare sintesi e distribuire le deleghe in modo da mantenere l’equilibrio all’interno della coalizione di governo.

 

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