L’on. Laura Boldrini, deputata del Pd ed ex presidente della Camera dei Deputati, è stata oggi in visita a Capo Peloro, nei luoghi dove dovrebbe sorgere un ecomostro chiamato ponte sullo Stretto di Messina. Boldrini ha voluto incontrare i residenti e i rappresentanti dei comitati che si oppongono alla realizzazione di un’opera del tutto inutile, dannosa, pericolosa e che non arrecherebbe alcun vantaggio a territori che, invece, avrebbero bisogno che si sanassero le pesanti carenze infrastrutturali (ferrovie ad un binario, strade fatiscenti, autostrade ad una corsia) e che vivono condizioni economiche e sociali che aumentano le diseguaglianze e aggravano le condizioni di vita di milioni di persone.
L’on. Boldrini, arrivata a Messina e a Milazzo per sostenere la campagna elettorale di Maria Flavia Timbro, candidata del Pd alle elezioni europee, ha affermato: “È molto importante che le cittadine e i cittadini di Messina sappiano che non sono soli a battersi contro quest’opera costosissima e deleteria. La posizione del Partito Democratico è chiarissima e è ribadita a tutti i livelli. La gran parte della popolazione siciliana non ritiene che il ponte sia un’opera necessaria, solo Salvini lo vuole per affermare la sua esistenza politica”.
“Sono orgogliosa della presenza dell’On. Boldrini – ha dichiarato l’on Timbro – L’incontro con le persone, l’ascolto delle loro esperienze personali, devastate e terrorizzate all’idea di perdere tutto, dal luogo che amano e in cui vivono alle loro case, nel senso più stretto del termine è un segnale tangibile dell’impegno che stiamo profondendo in questa lotta, rispetto alla quale non retrocederemo di un passo”.
L’on Boldrini ha assicurato l’impegno per fermare un disastro annunciato come quello del Ponte voluto dal governo Meloni-Salvini sarà sia sul piano regionale, sia su quello nazionale, sia su quello europeo con tutti gli strumenti a disposizione. Boldrini ha denunciato, a questo proposito, anche il tentativo della maggioranza di destra di introdurre norme di legge che introducono il reato di “resistenza passiva” e prevedono aggravanti nel caso di manifestazioni contro grandi opere, come il Ponte con pene che potrebbero arrivare anche ai 25 anni. “Non glielo permetteremo, sarebbero norme liberticide”.