“L’impegno della campagna elettorale per le Europee non può consentire distrazioni sulla macchina di consenso elettorale di Cateno De Luca che è la Messina Social City, in piena attività pubblica, e che continua una gestione che sembra privatistica. Il riferimento è alle assunzioni e alle quote per le categorie protette. La MSC Messina ha rispettato gli obblighi previsti dalla Legge 68/99 in materia di assunzioni di lavoratori appartenenti alle categorie protette? Questo è il quesito che sorge spontaneo alla luce di alcune assunzioni recenti effettuate dall’azienda, in particolare quella del Sig. Calogero Carlo Crocè, fratello della nota sindacalista suggeritrice dell’amministrazione per conto di alcune categorie di precari, non ultimi i tirocinanti”. Così in una nota la coordinatrice siciliana di Più Europa.
“Non è stato semplice, perchè l’impiegato Crocè è stato abilmente assunto con una qualifica, per poi avere un cambio della stessa, e sparire nel magazzino di Casa Serena con un contratto che scadrà proprio a ridosso delle prossime votazioni. Fin qui la questione potrebbe apparire “la solita fortuna di chi ha le giuste conoscenze”. Ma ricordiamo che l’azienda partecipata deve rispettare delle leggi, soprattutto in materia di assunzioni. La Legge 68/99, ad esmpio, stabilisce che le aziende con più di 15 dipendenti hanno l’obbligo di assumere lavoratori disabili, in misura pari al 7% dei lavoratori occupati. Come dovrebbe essere per la Social City. Tale obbligo – sottolinea Mancuso – può essere assolto in diverse modalità, tra cui la richiesta nominativa al collocamento mirato, la convenzione con un ente o cooperativa che gestisce servizi per l’inserimento lavorativo di disabili, o il riconoscimento in quota obbligatoria di lavoratori già in forza. Ecco perchè non comprendiamo il caso del signor Crocè.
Il Sig. Crocè è stato assunto dalla MSC a tempo determinato come impiegato amministrativo con un successivo cambio di qualifica come addetto alla contabilità di magazzino. Quindi non è chiaro se la MSC abbia effettivamente rispettato l’obbligo di assumere un lavoratore disabile, dato che il Sig. Crocè è stato assunto a tempo determinato. Inoltre la sua figura professionale non risultava presente nelle “long list” che pure esistevano alla MSC e a cui avrebbe dovuto attingere, ad esempio. Per non parlare del cambio di qualifica avvenuto dopo pochi mesi dall’assunzione, che sembrerebbe una strategia per aggirare la normativa e posticipare l’assunzione a tempo indeterminato.
Non è il primo caso di assunzioni che lasciano dubbi: anche quella del Sig. Arpi, attuale vicedirettore, che come abbiamo già denunciato alcuni mesi fa, è stato assunto come economo con inquadramento E2 alla Messina Social City quindi come impiegato di concetto, per poi ritrovarsi quadro dirigente con i consiglieri comunali che hanno gridato allo scandalo senza che nessuno se ne sia accorto. Ed ancora non esiste la figura del direttore dell’azienda, in mano alle vestali di Cateno: da un lato la dirigente dall’altro la zelante sindaclista”
“A questo punto – conclude Mancuso – le domande a cui il sindaco Basile deve rispondere tra una inaugurazione e l’altra, e soprattutto deve rispondere Valeria Asquini, è se la MSC ha effettivamente assolto l’obbligo di assumere lavoratori disabili ai sensi della Legge 68/99?
Come mai il Sig. Crocè è stato assunto a tempo determinato e non con un contratto a tempo indeterminato?
Per quale motivo la figura professionale del Sig. Crocè non era presente nelle “long list” del collocamento mirato?
Il cambio di qualifica del Sig. Crocè è stato effettuato per aggirare la normativa e posticipare l’assunzione a tempo indeterminato?
Quali sono le modalità con cui è avvenuta l’assunzione del Sig. Arpi? Non vorremmo aspettare le Elezioni, perchè meglio sapere prima che sistema stiamo votando”.