La Guardia di Finanza di Messina ha portato a termine un’operazione contro una truffa legata al bonus edilizio, culminando nell’emissione di un’ordinanza cautelare che ha portato al carcere un individuo e all’assegnazione di arresti domiciliari per altri cinque.
Le indagini sono partite da una segnalazione di un cittadino che ha riportato alle Fiamme Gialle l’inserimento di crediti d’imposta nel suo cassetto fiscale, per un valore di 1,3 milioni di euro, per lavori edilizi mai effettuati. Successivamente, è emerso che questi crediti, associati al cosiddetto “SUPERBONUS 110%”, erano stati ceduti a una società di locazione immobiliare tramite la piattaforma “cessione crediti” dell’Agenzia delle Entrate. Ulteriori investigazioni hanno rivelato che i crediti erano stati generati da un singolo individuo e ceduti a società messe in relazione con un’unica famiglia.
Il fulcro dell’attività illecita sembra essere un medico generico di Messina, che avrebbe persuaso i suoi pazienti a fornirgli credenziali SPID e documenti d’identità per accedere ai loro dati fiscali e gestire la cessione dei crediti d’imposta a loro nome, nonostante i lavori edilizi non fossero mai stati realizzati. Con l’aiuto di un commercialista, il medico avrebbe falsificato i documenti necessari per far approvare la cessione dei crediti d’imposta, permettendo così la loro monetizzazione e la compensazione fiscale con debiti reali.
Come risultato di quest’operazione, è stato ordinato il sequestro preventivo di oltre 37 milioni di euro, che rappresentano i profitti derivati da questa attività criminale e che sono ancora presenti sulla piattaforma telematica relativa.