Ho letto dell’invito formulato dal Consiglio Comunale di Messina al generale Zottin per chiedere scusa a nome della città in merito all’episodio che ha avuto come protagonista il sindaco di Messina il 4 novembre. Questo invito mi ha dato spunto per una riflessione.
Partendo dal presupposto che io non ritengo che ci sia stata offesa al generale Zottin, e quindi ritengo che il Consiglio Comunale non parli a nome mio, voglio portare l’attenzione su altro escludendo il gesto del Sindaco, ampiamente discusso in ogni sede e interpretato da ognuno secondo il proprio pensiero.
L’invito del Consiglio Comunale mi porge lo spunto per una riflessione personale:
Ho visto poche riunioni del Consiglio Comunale, e meno male direi.
Ma in queste riunioni ho visto quanto basta per pretendere, da cittadino, le scuse del Consiglio nei riguardi miei e di tutta la Città di Messina.
Ho visto consigli convocati alle 18 cominciare le sedute alle 19:15;
Ho visto consiglieri parlare per 45 minuti di nulla in attesa di affrontare l’ordine del giorno;
Ho visto consiglieri avere come unica preoccupazione trovare una presa di corrente libera per attaccare il caricabatteria;
Ho visto consiglieri alzarsi durante l’intervento di un collega e andare dalla parte opposta della sala a conferire con altri il tutto mentre nella propria postazione il proprio cellulare squillava a più non posso a tutto volume;
Ho visto poliziotti municipali mandati nel settore riservato al pubblico “per precauzione e per mantenere l’ordine” quando nel settore riservato al pubblico tutti eravamo seduti e con la suoneria spenta per rispetto del luogo;
Ho visto consiglieri uscire dall’aula e dover essere richiamati da colleghi in quanto l’intervento interessava anche loro;
Ho visto consiglieri arrivare un ora oltre l’orario di inizio (e quindi due ore rispetto all’orario stabilito) entrare in aula come se fossero nel salotto di casa propria;
Ho visto riunioni di due ore senza affrontare neanche un quarto dell’ordine del giorno;
Ho visto consiglieri in piedi ridere dell’intervento di un collega;
Ho visto finalmente lo streaming durante le sedute del consiglio; quello delle partite su skygo.
Ho visto consiglieri dimenticare a volte il rispetto persino per il rappresentante del sindaco, per il presidente del Consiglio stesso o per chi lo rappresentava in sua assenza, perché ignorare appelli alla calma o inviti al silenzio, o qualsivoglia indicazione del presidente è una mancanza di rispetto verso l’istituzione.
Alla luce di quanto ho visto, e non solo io, ritengo che il consiglio abbia se vuole tutto il diritto di porgere le scuse a nome proprio al generale Zottin. Ma ritengo altresì che abbia tutto il dovere di porgere le scuse alla Città di Messina per il comportamento tenuto nella sala in cui si dovrebbero decidere i destini della Città.
Qualora invece quelli visti da me siano stati soli spiacevoli e isolati episodi, allora porgo in anticipo le mie scuse al Consiglio per l’abbaglio preso.
Resto altresì convinto che, in ogni caso, il Consiglio entro brevissimo termine farà in modo di poter essere visto via streaming da tutta la cittadinanza, così da dimostrare a tutti i cittadini che i loro rappresentanti agiscono nell’interesse della nostra amata Città e nel rispetto dell’impegno preso verso gli elettori che in loro hanno riposto la propria fiducia.
Firmato: CARLO ZIINO