La costruzione del ponte sullo Stretto di Messina: “un oltraggio alla democrazia e al paesaggio” (video)

La costruzione del ponte sullo Stretto di Messina non rappresenta soltanto una ferita al valore costituzionale del paesaggio, è anche un oltraggio alla democrazia”. “È Necessario impegnarsi contro una propaganda penosa e servile nelle sue colpevoli e consapevoli omissioni”. Lo hanno detto il costituzionalista Michele Ainis e la scrittrice Nadia Terranova nei messaggi letti da Elio Conti Nibali in apertura della affollatissima conferenza stampa indetta da “Invece del ponte” oggi alle 11,00 a Palazzo Zanca, nella quale il comitato ha ribadito le ragioni del no al ponte, ha stigmatizzato gli annunci di propaganda di Stretto di Messina SpA e del Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini e ha richiamato le responsabilità politiche di chi ha l’onere e l’onore di rappresentare e tutelare gli interessi della città e le istanze dei suoi cittadini.

Conti Nibali ha ripreso da Ainis la denuncia dell’assoluta mancanza di coinvolgimento dei cittadini, ribadendo che il No al ponte è assolutamente maggioritario e non è ideologico, sottolineando la coincidenza di interessi tra i sostenitori della devastante opera. Ha ribadito la richiesta di partecipazione per le associazioni ed i comitati che si oppongono al ponte e sostengono un diverso modello di sviluppo.

Laura Giuffrida ha spiegato che la società Stretto di Messina il 15 febbraio ha comunicato di aver verificato che un progetto vecchio di 12 anni è conforme a prescrizioni vecchie di 22 anni, aggiungendovi indicazioni per l’aggiornamento delle tecniche e l’adeguamento agli attuali manuali tecnici. E ha evidenziato che l’approvazione del progetto definitivo avrebbe dovuto intervenire in un mese, mentre il CdA della Stretto di Messina ne ha impiegati quattro e mezzo: ha tergiversato il CdA o era inadeguata la relazione di Eurolink?

Guido Signorino ha denunciato che il ponte è usato come arma di ricatto per interventi che sono dovuti alla città da decenni (dal viadotto Ritiro al porto di Tremestieri) e che la favola dei 120.000 posti di lavoro smentita dagli stessi progettisti: in cantiere 4.300 (di cui buona parte non locali) e poco più di 17.500 considerando l’indotto (di altre regioni). Indipendentemente dagli annunci, è molto improbabile che in pochi mesi siano stati realizzati gli approfondimenti geologici e tettonici che non erano stati approntati nei dieci anni di preparazione del progetto preliminare del 2012, e secondo il CNR è un azzardo gravissimo e antiscientifico adeguare il ponte al grado 7.1 del terremoto del 1908.

Carmelo Briguglio ha invitato il Sindaco a esercitare i poteri alla città garantiti del titolo V della costituzione, sia durante la conferenza dei servizi, che nell’istruttoria della V.I.A., pretendendo poteri decisionali. E, se ciò non avvenisse, a tutelare i diritti inalienabili della città in tutte le competenti sedi giudiziali. “Noi ci siamo”, hanno concluso i rappresentati del comitato Invece del ponte, “per difendere la città da un progetto sbagliato, inutile e dannoso e per contribuire alla costruzione di un percorso alternativo sviluppo sostenibile per il territorio, che valorizzi il ruolo logistico e la bellezza straordinaria dello Stretto di Messina”

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