Risale a pochi giorni fa l’allarmante notizia di una possibile volontà di allestimento della tendopoli nel campo da baseball accanto al Palanebiolo, la cui popolazione ospitata è cresciuta ad inizio settimana sino a contare 182 soggetti. Contro la costituzione della tendopoli e per un’accoglienza più umana, indetta la mobilitazione cittadina.
Gli intenti sono stati esplicitati in occasione dell’assemblea pubblica tenutasi il 5 ottobre presso il Circolo Arci Thomas Sankara. I tratti ideologici caratterizzanti il movimento si rifanno al sentimento puramente umanitario in nome del quale domani pomeriggio alle ore 16.00, di fronte alla prefettura di Messina, i manifestanti si riuniranno in un sit-in. Le richieste sono molteplici, ma si concretizzano tutte nello slogan “Restiamo Umani”. Primaria la necessità di dare reale accoglienza ai richiedenti asilo attualmente alloggiati all’interno della palestra, ponendo così fine alla storia del Palanebiolo. Non è da sottovalutare il rischio tendopoli che i cittadini, soprattutto gli abitanti della zona, preferirebbero scongiurare. Impedire la creazione di accampamenti a vantaggio di sistemazioni più consone significherebbe “favorire una’accoglienza rispettosa dei diritti fondamentali della persona e della libera circolazione dei migranti”.
A portare l’attenzione sull’attuale situazione, che disattende ogni buona norma dello SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), sono stati il Circolo Arci Thomas Sankara, il Centro Islamico di Messina, il Comitato Territoriale Arci Messina, Amnesty International –Messina, il Teatro Pinelli Occupato, la Comunità Di Base Messina, il Gruppo tematico Immigrazione, Cambiamo Messina dal Basso, Alessia Alessi Consigliera V Circoscrizione, Francesco Mucciardi Consigliere V Circoscrizione, Santino Bonfiglio Consigliere IV Circoscrizione, Arcigay Messina e i Verdi Messina, tutti sottoscriventi la lettera inviata al Sindaco e alla Giunta Comunale.
La missiva, datata 5 novembre, riporta passaggi che pongono l’accento sull’impossibilità di permanere nella attuale situazione. In apertura poche battute che riassumono una storia lunga già un mese: Il prefetto di Messina Stefano Trotta ha formalmente istituito un non-luogo, un “centro di accoglienza per richiedenti asilo”all’interno di una palestra universitaria intitolata a Primo Nebiolo, aperta il 9 ottobre per ospitare provvisoriamente, massimo 3-4 giorni, un gruppo di 53 persone, prevalentemente eritrei, provenienti da Lampedusa. Il 5 novembre sono 182 le persone dentro la palestra; Eritrea, Togo, Gambia, Egitto, Somalia, Ghana le nazionalità accertate.
Non è possibile sorvolare sui problemi di carattere giuridico, ormai sotto gli occhi di tutti. Continua la lettera: È stato di fatto creato un centro di “accoglienza per richiedenti protezione internazionale”, senza decreto ministeriale e senza i requisiti minimi di legge. In seguito, il prefetto Stefano Trotta ha emanato, il 30 ottobre, un avviso pubblico per nominare l’ente gestore del Pala Nebiolo o di altra struttura in fase di individuazione che scadrà il 12 novembre, e l ’1 novembre, ha diramato un comunicato per evidenziare la ricerca di aree pubbliche dove allocare una tendopoli.
Non è chiaro– si legge ancora nella missiva- se verrà istituito un CARA (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) o un Centro ai sensi della legge Puglia, che dovrebbe, invece, avere carattere di temporaneità e provvisorietà.
Il dato evidente è quello che riguarda le condizioni materiali dell’attuale accoglienza, che tradiscono tutti i requisiti minimi di vivibilità all’interno della struttura.
Su questo sfondo nero spicca il decreto legge n.120 emanato dal governo il 15 ottobre 2013, che garantisce 210 milioni di euro per le esigenze straordinarie connesse all’eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazionale. Questa somma potrà essere recuperata in massima parte dalla tassazione dei permessi di soggiorno e dal contributo di mille euro istituito con la sanatoria 2012. Le risorse così reperite potrebbero essere investite nell’inclusione sociale dei migranti e nel welfare.
Diversa la questione dei richiedenti asilo che potrebbero, invece, accedere allo SPRAR: Il Comune di Messina- specificano gli scriventi- ha inoltrato il 19 ottobre richiesta di accesso al sistema esprimendo la scelta politica dell’accoglienza non securitaria, e della non criminalizzazione dei migranti conforme ai principi che hanno contraddistinto la nuova politica di codesta Giunta.
Senza considerare il trattamento usato alle associazioni che hanno fatto richiesta di accesso per lenire le condizioni materiali e spirituali degli ospiti, ma per le quali il Palanebiolo sembra off-limits, questi elementi sono sembrati più che sufficienti per indire la mobilitazione “dal basso” alla quale sono stati invitati a partecipare anche il Sindaco e gli Assessori. Quello che si configura come un vero e proprio percorso, prevede un’assemblea cittadina nella 5° circoscrizione, perfomance e letture pubbliche a seguito del sit-in.
Obiettivo finale: coinvolgere anche i piani nazionali e ministeriali.(LAURA MANTI)