Finalmente arriva il via libera dell’Ufficio di presidenza della Camera per la proiezione in Aula del film “Enzo Tortora, una ferita italiana”, diretto da Ambrogio Crespi, escluso tra tantissime polemiche dal Festival del Cinema di Roma.
Dopo la Camera, infatti, si è mosso anche il Senato a favore della proiezione del documentario attraverso un iniziativa promossa dal senatore Lucio Barani insieme ad altri 15 senatori. “Siamo decisamente soddisfatti che, nel corso del consiglio di presidenza del Senato, il presidente Grasso abbia condiviso la nostra iniziativa circa la richiesta di proiettare il film su Enzo Tortora” , hanno dichiarato i senatori Andrea Marcucci e Lucio Barani.
La richiesta portata avanti in Senato è arrivata proprio in occasione della ricorrenza del trentennale dell’arresto e del venticinquennale della morte di Tortora, una triste vicenda che ancora oggi lascia senza parole non soltanto l’opinione pubblica ma gran parte di quel mondo politico che avrebbe potuto fare di più nel rispetto di un grande professionista e, soprattutto, di un uomo innocente.
Nel film, che si preannuncia molto toccante, sono presenti alcune interviste ai protagonisti di questa terribile vicenda in primis l’intervista alla compagna di Tortora, Francesca Scopelliti.
Numerosi saranno comunque le voci importati che si alterneranno nel corso del docufilm; da Raffaele della Valle, avvocato difensore di Tortora, ai giornalisti Vittorio Feltri e Paolo Gambescia, con le testimonianze inedite di Mauro Mellini, Marco Pannella, Rita Bernardi e molti altri.
Un’esclusione quindi che non è passata inosservata tanto da spingere Michele Anzaldi, il segretario della commissione di Vigilanza RAI, a scrivere una lettera al presidente della RAI, Anna Maria Tarantola, invitando la televisione di stato a mettere in onda il filmato su una delle sue reti, cercando di rimediare in parte a questa triste vicenda e dedicando così una serata di approfondimento affinché il “Caso Tortora” non rimanga solo ed esclusivamente un’ ignobile macchia nella storia del nostro paese.(FRANCESCO ALGERI)