Le acque agitate nelle quali naviga ormai da tempo il Teatro Vittorio Emanuele di Messina non accennano a placarsi. Nonostante l’insediamento del nuovo presidente dell’Ente Autonomo Regionale Teatro V.E., Maurizio Puglisi, nonostante le tante rassicurazioni e il sostegno economico garantito dal Governatore Crocetta anche per la prossima stagione, ad oggi le preoccupazioni relative al futuro del teatro e dei lavoratori sono ancora forti.
Intanto domani, alle ore 17.00, al quarto piano del Teatro Vittorio Emanuele, presso la sala Sinopoli, si terrà la conferenza stampa di presentazione della mostra di pittura contemporanea dal titolo “Uno Spazio per l’Arte”, realizzata in collaborazione con il Rotary Club di Messina, alla quale prenderanno parte l’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, Michela Stancheris e l’assessore ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Mariarita Sgarlata. A tale proposito, le OO.SS. di SLC-CGIL, UILCOM-UIL, FIALS-CISAL e S.A.Di.R.S. ritengono utile che i dipendenti in organico del Teatro, i professori d’orchestra, i tecnici stagionali e le sarte, insieme a tutti coloro che hanno a cuore il teatro e la cultura, partecipino all’evento indossando la maglietta “Giù le mani dal nostro teatro“. Un gesto questo – si legge nella nota diramata dal segretario generale SLC, Giuseppe Di Guardo – pensato allo scopo di scuotere e riaccendere l’attenzione sul Vittorio Emanuele, approfittando dell’occasione per chiedere all’assessore Stancheris quali siano i reali propositi della Regione per il futuro del teatro.
«Riteniamo infatti» continua la nota «che solo attraverso la predisposizione e l’approvazione della Pianta Organica unita a un progetto di rilancio e di sviluppo che si fondi su basi concrete, si possano garantire stabilità e futuro ai lavoratori precari, oltre che a quelli in organico e il mantenimento della fruizione degli spettacoli intesi come fonte di divulgazione culturale». «Siamo arrivati a novembre e non vi è traccia circa una programmazione stagionale che rassicuri una ripresa delle attività e che possa dare un minimo di visione programmatica» spiega Di Guardo, «Non vi sono idee e fatti concreti, se non una certa attenzione su progetti di spettacoli preconfezionati che non possono soddisfare le richieste di produzione interna».
«Per tutti questi motivi, e non solo questi» conclude «siamo certi che saremo in tanti, domani, a presenziare alla manifestazione – lavoratori, cittadini, abbonati, amanti della cultura e del teatro – rappresentando il nostro disappunto, con la forza della ragione che ha contraddistinto tutte le azioni, comprese quelle di protesta, in questi anni». (DEBORA RUNCI)