Cateno De Luca, “pugnalato” da Dafne Musolino: “presa con 254 voti e portata in Senato”

Prima delle dichiarazioni ufficiali si era pensato ad un accordo. Ma pochi minuti dopo la diffusione del comunicato con cui Matteo Renzi dava il benvenuto alla senatrice Dafne Musolino, è apparso sulla pagina social di Cateno De Luca una inequivocabile dichiarazione sulla “compravendita dei parlamentari” e l’annuncio di una diretta.

Un messaggio a cuore aperto, tra lacrime di rabbia e rivendicazioni, in cui ha spiegato come è iniziata la carriera politica di Dafne Musolino, alla quale “come ad un figlio che rinnega il padre dopo aver fatto successo” augura ogni bene, senza risparmiare i dettagli dei soldi spesi per portarla da un consenso personale di 254 voti nel 2018, 686 nel 2022 fino al consenso che ha permesso di sedere in Parlamento.

“Ti chiedo solo una cosa – ha ribadito De Luca – risparmiaci commenti e motivazioni inesistenti. E, visto che sei pure il mio avvocato, consegna tutto agli altri colleghi. Per me finisce qui”.

Da un lato la profonda amarezza personale, dall’altro Cateno De Luca è molto lucido politicamente, e spiega questa manovra di Renzi come una vera e propria “vendetta” anche in relazione alla sua candidatura a Monza in cui, secondo quanto dichiarato dallo stesso De Luca, il movimento Sud Chiama Nord, diventato per l’occasione Sud Con Nord, sarebbe attestato già ad oltre il 10%: una doppia cifra che avrebbe fatto andare su tutte le furie il leader di Italia Viva.

Oggi alle 10,30 Cateno De Luca avrebbe dovuto partecipare a Roma all’Hotel Bernini ad un tavolo con Renzi, Moratti, Fioroni per parlare di Europee: e secondo Cateno De Luca, proprio la tempistica del “tradimento” di Dafne Musolino, sarebbe indicativa della volontà di mettere il siciliano spalle al muro.

Adesso il futuro “nazionale” di Sud Chiama Nord, riguardo ad esempio il 2%mille, è nelle “mani” di Francesco Gallo, che avrebbe rassicurato De Luca sulla sua “fedeltà”.

 

 

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