Con l’inizio del nuovo anno accademico, gli studenti universitari si trovano di fronte a una sfida sempre più ardua: trovare un alloggio a Messina. Questo compito spesso si trasforma in un’impresa quasi impossibile a causa dei costi elevati e della scarsità di alloggi pubblici nella città siciliana.
I dati preliminari di un’indagine condotta da CGIL, UDU e SUNIA evidenziano le difficoltà incontrate dagli studenti fuorisede. Secondo queste organizzazioni sindacali, il 63% delle risposte ricevute indica che gli studenti hanno incontrato notevoli difficoltà nel trovare alloggio o una stanza adeguata.
Le principali problematiche emerse includono la mancanza di camere adeguate, le cattive condizioni degli appartamenti e la pratica degli “affitti in nero.” Inoltre, si registrano casi di discriminazione razziale. Anche quando gli studenti riescono a trovare alloggio, spesso non soddisfa le loro esigenze, con solo il 24% che si dichiara soddisfatto e il 26% insoddisfatto. Inoltre, il 30% degli studenti vuole cambiare alloggio.
La carenza di alloggi pubblici è un grave problema a Messina, dove ci sono solo 298 posti letto per il Diritto allo Studio, nonostante migliaia di studenti abbiano diritto a un alloggio. Anche se sono previsti nuovi posti alloggio, la situazione attuale rimane critica.
L’indagine ha anche rilevato che il 40% degli studenti fuorisede è in seria difficoltà economica per coprire i costi collegati all’alloggio, che includono affitto, spese condominiali e bollette che possono superare i 100€ al mese. Quasi il 30% degli studenti è disposto ad accettare affitti “in nero.”
Per sostenere gli studenti, il sindacato studentesco UDU, insieme a CGIL e SUNIA, offre servizi di supporto e assistenza legale presso la Camera del Lavoro. L’indagine sulla condizione abitativa proseguirà fino alla fine di settembre, con la presentazione dei risultati definitivi prevista per ottobre.
I segretari della CGIL e del SUNIA Messina, Pietro Patti e Claudio Vallone, hanno denunciato il fatto che il governo sta ignorando le richieste relative all’emergenza abitativa. Chiedono investimenti nell’edilizia pubblica e agevolazioni fiscali per favorire il canone concordato. Inoltre, sottolineano la necessità di rivedere il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per affrontare la crisi abitativa.
L’UDU, con il supporto di CGIL e SUNIA, è pronta a mobilitarsi per affrontare il caro studio e l’emergenza abitativa, e sta già pianificando manifestazioni a Messina a partire da settembre. Si prevede un autunno caldo in vista della legge di bilancio che dovrà affrontare questi problemi.