“U locu da Fera”: Progettazione Comunitaria e Design Ecologico per il Futuro di Messina Sud

La Regione di Messina ha recentemente proposto un progetto per creare un polo fieristico e congressuale nell’area ex Sanderson nella zona sud della città. Il progetto, che prevede un concorso di progettazione e una spesa stimata di 50 milioni di euro, ha sollevato preoccupazioni nella comunità locale. I critici sostengono che il progetto manchi di un’analisi approfondita dei bisogni del territorio e non coinvolga adeguatamente i residenti nel processo decisionale.

Un problema principale riguarda le dimensioni dello sviluppo proposto. Molti ritengono che un progetto di così ampia portata debba avere diverse finalità per soddisfare le diverse esigenze della comunità. Inoltre, sono sorte domande sulla finalità del progetto e sulle offerte locali. Considerando le strade già congestionate nella zona, sono state sollevate preoccupazioni sulla fattibilità dell’infrastruttura di trasporto. Inoltre, si dispone di poche informazioni sullo stato e sui tempi di bonifica dell’area, in quanto si sospetta la presenza di rifiuti interrati e di oli esausti smaltiti.

Questa valutazione critica delle scelte della Regione deriva da un documento presentato all’inizio del 2023 dall’associazione Ionio – Circolo ARCI e dalla ProLoco Messina Sud. Questo documento è il risultato di incontri pubblici, analisi di documenti e raccolta di pareri autorevoli. Negli ultimi mesi, ha ottenuto il sostegno di varie associazioni, cittadini ed esperti universitari. Per rafforzare ulteriormente questa iniziativa, si terrà la nona edizione della CoPED Summer School in “Progettazione Comunitaria e Design Ecologico”. Per la prima volta, l’evento si svolgerà a Messina e coinvolgerà rappresentanti di università americane e italiane, attivisti, residenti e attori locali.

Organizzata dall’Università di Catania, dalla UMass Boston e dall’University of Memphis, in collaborazione con Parliament Watch Italia e Ionio – Circolo ARCI, la CoPED Summer School vedrà lavorare insieme a Villa Cianciafara 13 studenti, docenti e ricercatori americani, affiancati da altrettanti allievi e professori delle Università di Torino, Bologna, Milano, nonché iscritti degli atenei di Messina, Catania e Reggio Calabria. Sia le varie fasi di lavoro sia i risultati saranno oggetto di tre incontri pubblici aperti alla partecipazione di tutti gli interessati. Diversi glieventi: “Piani e progetti per Messina Sud – Mostra e dibattito pubblico” il 18 giugno alle 17.00 presso il Teatro 3mestieri; “Quale futuro per l’area ex-Sanderson – Incontro di coprogettazione civica” il 22 giugno alle 18.00 presso il parcheggio della Metroferrovia di Tremestieri; “Messina Sud nel 2033 secondo i suoi abitanti – Presentazione degli esiti della CoPED 2023” il 26 giugno alle 18.00 nuovamente presso il Teatro 3Mestieri.

La scuola estiva ha un duplice obiettivo: immaginare insieme agli abitanti di Messina Sud e dell’intera città “una rigenerazione partecipata e improntata allo sviluppo sostenibile dell’area”, in alternativa al progetto voluto dalla Regione, e “rafforzare le capacità di monitoraggio e progettazione civica della comunità di Messina Sud”.

Laura Saija, docente di Pianificazione Urbanistica dell’Università di Catania e portavoce del gruppo di lavoro della CoPED, sottolinea: “Dall’analisi dei documenti messi a disposizione dall’Assessorato regionale delle infrastrutture e della mobilità emergono una serie di interrogativi sulla sostenibilità e sull’utilità per la comunità locale del polo fieristico e congressuale voluto dalla Regione. Si tratta di un’opera di grande impatto, per dimensioni, posizionamento e carico urbanistico, che viene proposta in assenza di un Piano urbanistico generale e di un chiaro quadro strategico. Inoltre, questi mega-progetti producono effetti socioeconomici significativamente critici sui tessuti urbani. Ci sembra mancare una valutazione adeguata che consideri le specificità di Messina Sud, un contesto altamente eterogeneo che comprende tessuti commerciali, residenziali, aree di valore storico e di origine abusiva, eccetera. In particolare, come sta la Regione considerando le ricadute ecologico-ambientali del progetto? Dai documenti emerge che la creazione del polo fieristico e congressuale sarebbe accompagnata da opere portuali per una spesa di 6 milioni di euro. La realizzazione di tali opere comporterebbe trasformazioni significative sui luoghi. Tuttavia, dagli stessi documenti non emergono indicazioni su come affrontare le criticità legate agli impatti di questa trasformazione. Questo è un aspetto problematico, soprattutto in un’epoca in cui tutte le aree costiere del mondo stanno cercando soluzioni per affrontare problemi come l’idrogeologia, l’erosione delle coste e la salinizzazione delle falde acquifere, con conseguente inquinamento. Partendo da questi interrogativi, la CoPED propone un percorso in cui professionisti italiani e stranieri mettono a disposizione le proprie competenze per un’azione di co-progettazione civica finalizzata a identificare le visioni condivise dagli abitanti per lo sviluppo dell’area e a individuare gli elementi fondamentali da considerare per qualsiasi progetto di riqualificazione dell’area ex-Sanderson e, in generale, per eventuali futuri investimenti a Messina Sud”.

I rappresentanti di Parliament Watch Italia e Ionio – Circolo ARCI sottolineano che è altrettanto importante potenziare la capacità progettuale, organizzativa e aggregativa della società civile, partendo dai territori che più necessitano di interventi e che presentano più criticità, come Messina Sud.

 

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