Due proposte di sviluppo sostenibile per una “città di mare e di monti”: Stretto Patrimonio dell’Umanità e Parco dei Peloritani

Il gruppo civico Rispetto per Messina ha messo a punto due proposte di sviluppo del territorio, in alternativa all’opzione “ponte” che da decenni ha come “anestetizzato” ogni discussione in merito.

“Nel momento in cui stiamo assistendo al tentativo della realizzazione di un sistema infrastrutturale che costerebbe quindici miliardi di euro – si legge nel documento –  ed avrebbe un impatto ambientale pesantissimo sul territorio messinese nel suo insieme, intendiamo rilanciare due iniziative “progettuali” (nel senso nobile del termine), che potrebbero divenire due “idee-forza”, a costo zero e nel pieno rispetto della “Natura”.

Proposte che discendono da particolari “visioni culturali”, e che si muovono in piena sintonia con quella quanto mai auspicabile conversione ecologica strettamente correlata alla green economy di cui tanti parlano senza comprendere pienamente cosa possono significare in termini positivi queste due scelte di sviluppo se applicate e declinate nelle varie realtà territoriali.

In particolare ci riferiamo alla riproposizione dello Stretto di Messina come Patrimonio dell’Umanità e alla istituzione del Parco dei Peloritani.

L’iniziativa della classificazione dello Stretto come Patrimonio dell’Umanità venne promossa anni fa e portata avanti dall’allora assessore comunale alla cultura Prof. Sergio Todesco, e vide la costituzione di un comitato promotore e di un comitato tecnico-scientifico e l’avvio delle procedure per il riconoscimento da parte dell’UNESCO.

Una proposta che avrebbe classificato lo Stretto come “patrimonio intangibile”, ed “ombelico del Mare Nostrum”, con la piena celebrazione della sua particolare posizione geopolitica, e dei suoi “miti” storici e leggendari, che non possono essere “sfregiati” e cancellati da autentici e cinici  “ecovandali di potere”.

Mentre l’istituzione di un Parco dei Peloritani, che insieme ad altri parchi naturalistici esistenti avrebbe completato il disegno di una “provincia dei parchi”, seguendo le idee di sviluppo dei territori contenute nelle linee guida dell’Unione Europea, ha avuto come padre putativo il Dott. Pino Giaimi, affiancato da altri componenti del comitato promotore.

Una proposta che dopo un lungo e contrasto iter approdò alcuni anni fa all’ARS, ma dopo essere stata approvata in commissione, venne bocciata dall’Assemblea Regionale grazie al vigliacco meccanismo del voto segreto su input di lobby e gruppi di interesse.

Una proposta quanto mai valida, che valorizzerebbe l’importante patrimonio naturalistico e boschivo esistente sui territori del comune di Messina e di tanti altri comune delle dorsali ionica e tirrenica, anche se è stato messo a dura prova negli ultimi anni da incendi dolosi e criminali.

Un progetto articolato e particolareggiato, la cui documentazione è stata consegnata sia all’ente Città Metropolitana che ai comuni che avrebbero dovuto fare parte del parco.

Queste due proposte, che significherebbero la caratteristica di una “città di mare e di monti” mai valorizzata, e per la cui realizzazione non sarebbe necessario l’impiego di un solo etto di cemento né lo scavo di una sola buca, verranno ripresentate ed ampiamente illustrate in occasione di un prossimo incontro pubblico dai loro due “ideatori”, che fanno parte del Gruppo Civico “RispettoMessina”, auspicando che possano divenire elementi di interesse e di condivisione sia per realtà istituzionali che per realtà politiche, civiche e culturali”.

 

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it