di Ketty Costa – Il personale sanitario del Policlinico di Messina non ci sta e scende in campo per protestare contro i bassi salari, il poco personale nei rispettivi reparti e per la precarietà a cui sono sottoposti i lavoratori.
Giorno 21 marzo nei pressi del padiglione L, circa ottanta sanitari del Policlinico di Messina hanno deciso di protestare contro il definanziamento della sanità pubblica messinese. La scelta di “risparmiare” sulla sanità pubblica inevitabilmente andrebbe a ricadere sui lavoratori e ancor di più sui cittadini. Ad oggi, molti cittadini messinesi evitano di curarsi perché per avere un servizio sanitario, una prestazione medica devono aspettare all’incirca un anno, anche a causa della mancanza di personale.
Ai microfoni di MessinaOra – alcune infermiere del Policlinico di Messina Giada Pulejo e Renata Oliveri – affermano: “ Alla Giunta regionale noi chiediamo tutti i nostri diritti, ovvero di avere una adeguata stabilizzazione, soprattutto per quei ragazzi che si sono fatti avanti al tempo del Covid19 non sapendo nemmeno cosa rischiavano. Oggi ci ritroviamo a non sapere se continueremo a lavorare, e nessuno ci da delle risposte: noi abbiamo bisogno di certezze. La sanità, i reparti senza gli infermieri non avranno un’adeguata efficienza”.
Alla manifestazione erano presenti anche gli Onorevoli De Luca del Movimento 5 Stelle e Giuseppe Lombardo di Sud chiama Nord.
“La manifestazione è organizzata per avere più assunzioni, più rinnovi e stabilizzazioni. Il tetto di spesa della sanità pubblica è sempre stato mantenuto basso e a ripagarne le spese siamo stati sempre noi lavoratori. Con la cifra attuale destinata alla sanità pubblica non si possono fare assunzioni e questo ricade sulle condizioni lavorative del personale sanitario e sui pazienti. Noi oggi, chiediamo che nessuno venga mandato a casa perché tutti i sanitari hanno bisogno di un lavoro per mantenere se stessi e le proprie famiglie” – dichiara Massimo Latella – segretario aziendale dell’Urs del Policlinico.