Ha un sapore amaro il pareggio ottenuto dai ragazzi di Di Maria in terra agrigentina, contro un Licata che come avevamo previsto ha lottato fino alla fine per non sfigurare, nonostante la non facile situazione societaria. Il Città perde tre punti proprio sul finale a causa di un calcio di rigore, ma concede tutto il secondo tempo agli avversari dopo aver dominato la prima parte dell’incontro.
Nel primo tempo a rompere gli indugi è Manfrè al 9’, quando intercetta la punizione del compagno Camarda e spedisce alto il pallone di testa. La risposta del Licata arriva due minuti dopo, ma è provvidenziale l’anticipo di Cappello su Nassi. Al 19’ ancora il Città con Manfrè che davanti al portiere spedisce a lato; l’attaccante si ripete anche due minuti dopo, di testa, senza riuscire ancora ad inquadrare lo specchio della porta. Al 27’ è il Licata a sfiorare il vantaggio con Nassi che raccoglie bene il cross del compagno ma spedisce alto sulla traversa. Al 35’ Manfrè sfiora il palo con il suo diagonale e al 44’ Vella sblocca la partita, abile nel superare in velocità i marcatori, accentrarsi e battere l’estremo difensore avversario con un preciso sinistro. Termina così il primo tempo.
Nella seconda frazione scende in campo un Licata più deciso e già all’11 Mannino è costretto all’intervento su tiro cross di Di Giovanni; sul corner D’angelo respinge il tiro di Cassaro. Al 28’ i padroni di casa protestano per un dubbio contatto in area tra Cucè e Perricone e al 34’ Dalì va vicinissimo al gol, fermato solo dalla provvidenziale deviazione di Mannino. IL gol del pareggio arriva grazie al penalty concesso a 5 minuti dallo scadere del tempo regolamentare, realizzato da Perricone. Nei minuti finali sale il nervosismo e si scatena una rissa in mezzo al campo che causa l’espulsione di Seck per il Città e Procida per il Licata. La partita termina dopo 6 minuti di recupero in cui non succede nulla di rilevante, con un punto per parte.
Il Città adesso è atteso da due turni casalinghi, il primo dei quali domenica prossima con la Nuova Gioese, in cui è chiamato a far punti per risollevarsi in classifica. (ROBERTO FAZIO)
