Si intitola “Nuove Vibrazioni Festival”, ed è la nuova rassegna musicale nata dall’etichetta siciliana Suoni Indelebili, branch of Indelebili communication srls, per promuovere e veicolare la musica nuova ed indipendente. Quattro appuntamenti in tutto, uno a settimana a partire dal 1 luglio, che saranno ospitati da Mammafausa di Patti (Messina)
Ad inaugurare il Festival, domani, sarà il live di Manutsa, cantautrice di Palermo. Il suo album elettro-folk dedicato alle donne “Parru cu tia”, ha ottenuto in questi mesi ottimi riscontri di critica e di pubblico ed è candidato, come miglior album in dialetto, alla Targa Tenco. Lei attinge alla tradizione, ma la sua musica incrocia l’elettronica che arriva da Massive Attack, Portishead, ma anche P.J. Harvey e Radiohead.
L’8 luglio sarà la volta della cantautrice e clarinettista romana Agnese Valle che, in duo con Annalisa Baldi, presenterà il suo ultimo album, Ristrutturazioni. Artista con alle spalle un lungo percorso artistico e numerosi riconoscimenti: Premio della critica Amnesty International Emergenti 2020, Premio Panseri 2018, Premio della critica al Bianca d’Aponte 2016. La sua “Come la punta del mio dito” – scritta a quattro mani con Pino Marino – è, secondo i giurati della Targa Tenco, una delle cinque più belle canzoni del 2018, anno in cui arriva anche seconda al Premio dei Premi al Mei di Faenza. E’ diplomata in clarinetto al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Il suo strumento lo troviamo anche nella colonna sonora del film di Edoardo Leo “Buongiorno papà”; nel video “Se non ora quando” a cura di Lunetta Savino e Cristina Comencini; in “Cancao do mar” con Francesco Di Giacomo e nell’album “Il fischio del vapore “ di Francesco De Gregori e Giovanna Marini.
Il 15 Luglio un doppio concerto dal taglio internazionale con David Berkeley, songwriter da Santa Fe, New Mexico, una delle figure di spicco dell’indie acustico americano e a seguire Jacopo Perosino, cantautore torinese, che presenterà il suo nuovo lavoro in studio dal titolo “B.I.S.”. Sonorità sono asciutte e acide, con l’intervento dell’elettronica a creare ambientazioni lo-fi e underground. I suoni traggono ispirazione dalle musiche del Nord e del Sud America, che non si mescolano, ma si guardano a distanza ben radicate nei rispettivi paesaggi. Da una parte il blues, il folk, il jazz, il funky, l’r&b, il trip hop e dall’altra la bossa nova, la rumba, la milonga.
A chiudere “Nuove Vibrazioni Festival”, il 22 luglio, sarà il nisseno Zafarà, al secolo Sergio Zafarana. Il suo stile – come si legge nella sua biografia – “è fortemente influenzato da bevitori dalla voce roca (Tom Waits, Vinicio Capossela), da poeti estinti (Fabrizio De André, Giorgio Gaber), da milanesi capelloni (Afterhours, Paolo Benvegnù) e da incalliti sperimentatori (Radiohead). E’ uscito da poco il suo nuovo singolo dal titolo “Avrei preferito”.