di Veronica Pagano – Nel primo pomeriggio di oggi, sabato 4 giugno, un bus ATM della linea 25 proveniente da Gesso ha investito un’autovettura in sosta, generando (come risulta dalle foto giunte alla redazione) un tamponamento a catena che ne ha coinvolte altre due. Fortunatamente, non risultano feriti.
I vertici della Società assicurano di aver prontamente avviato le verifiche tecniche sul veicolo tramite il personale aziendale, accertando “la piena funzionalità dell’impianto frenante e sterzante, contrariamente a quanto apparso su qualche organo di stampa”. Avendo il veicolo in questione un anno e mezzo di vita ed essendo pertanto “periodicamente sottoposto ai cicli di manutenzione previsti dal costruttore”, la Società dichiara di stare valutando la sospensione dell’autista che sarà sottoposto a tutti gli accertamenti medici del Medico aziendale e, ove necessario, da parte del servizio sanitario di Reti Ferroviarie Italiane.
La Filt Cgil e la Uiltrasporti – che si dicono pronti a scioperare – stigmatizzano “la fretta con cui il presidente Campagna, nel solito comunicato stampa, ci risulta voglia addossare eventuali responsabilità all’autista“.
Cgil e Uil: si facciano perizie esterne sulle cause
“L’Atm – continuano i rappresentanti sindacali – parla di danni ad una sola vettura in sosta coinvolta, ma risulta che l’incidente abbia avuto conseguenze maggiori su più veicoli. Non sappiamo inoltre se il bus sia stato opportunamente sequestrato per una perizia esterna oppure, come spesso accade, lasciato alle verifiche di sola parte aziendale“.
I sindacati esprimono forte preoccupazione verso l’escalation di incidenti che vede coinvolti i mezzi Atm: “Non crediamo che la ricerca spasmodica di scaricare ogni qualvolta le responsabilità sul destino cinico e baro o, peggio, sui lavoratori, da parte dei vertici aziendali sia utile per fare la necessaria chiarezza per lavoratori e utenti. A costo di essere nuovamente definiti sciacalli dal presidente Campagna – continuano Filt e Uil – chiediamo se precedenti segnalazioni su guasti al sistema frenante di quel mezzo erano state effettuate dal personale e diffidiamo l’azienda dal prendere provvedimenti sommari verso l’autista“.
“Non abbiamo avuto accesso agli atti richiesti in occasione del precedente grave incendio al bus Mercedes presso il capolinea di Gazzi – continuano i sindacati – ma reputiamo che siano necessarie perizie private presso officine esterne e non la solita commissione interna a fare luce sulle cause degli incidenti e sulle reali condizioni della manutenzione dei mezzi in Atm”.
“In mancanza di adeguate risposte, ravvisando potenziali rischi nella regolarità dell’esercizio – concludono – con il personale autista costretto ad operare in condizioni di evidente stress saremo costretti nei prossimi giorni ad intraprendere nuove azioni di sciopero mirate a salvaguardare la sicurezza dei lavoratori”.