«Leggo che Cateno De Luca non condivide il mio aver definito l’ex seaflight “archeologia industriale”. Lui, non essendo un tecnico, non avrà avuto il piacere della lettura delle norme di attuazione del Piano Regolatore, perché è proprio lì che si parla di archeologia industriale».
Così interviene Barbara Bisazza, assessore all’Urbanistica designato dal candidato a sindaco con la lista “Messina In Comune”, Gino Sturniolo.
«Proprio dal Piano Regolatore Capo Peloro, la zona è denominata Riserva Orientata: un’area naturale protetta dove sono consentiti interventi di riqualificazione ambientale e recupero dei manufatti di archeologia Industriale. Con queste parole si fa riferimento all’ex seaflight, al traliccio dell’Enel (il caro pilone) e le Torri Morandi. Ecco cos’è l’archeologia industriale», precisa Barbara Bisazza.
«Vorrei inoltre far notare a De Luca che non è sufficiente dire che il mercato che vuole costruire sarà di prodotti a Km 0 per fare di un intervento edilizio un intervento ecocompatibile – spiega l’assessore designato – Si continua a parlare di salvaguardare la riserva di Capo Peloro, ma si continua a uscire dal cilindro progetti improbabili dove non si fa mai accenno ai materiali da utilizzare. Ma questo De Luca non lo sa perché, naturalmente, non essendo il suo mestiere, oltre a non conoscere il Prg, non conosce caratteristiche e pericolosità di certi materiali da costruzione per un’area protetta come Capo Peloro. Io parlo di architettura, e lui?», conclude.