Muore cadendo da una impalcatura, tre avvisi di garanzia

Sono in tre gli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Salvatore Marchetta, 49 anni deceduto il 26 maggio al Papardo di Messina per le ferite riportate dopo essere caduto da una impalcatura, mentre montava una zanzariere al secondo piano di una palazzina della zona nord.

Mentre si attende l’esito dell’autopsia fissata per lunedì 30 maggio, la Procura di Messina ha disposto gli avvisi di garanzia per il titolare della ditta di infissi alle cui dipendenze lavorava Marchetta, per il committente dei lavori e per il titolare dell’impresa edile che stava effettuando i lavori di ristrutturazione all’abitazione di Pace da cui è precipitato.

L’esame autoptico servirà a comprendere se l’uomo abbia perso l’equilibrio per un malore improvviso. Subito dopo la caduta Marchetta è stato sottoposto ad un intervento chirurgico, che però si è rivelato vano.
Salvatore Marchetta era anche uno steward dello stadio. Lascia la moglie e due figli.
“La morte di Salvatore Marchetta è l’ennesima tragedia che colpisce la città. Quando un lavoratore muore è una sconfitta per tutto il sistema lavoro”. A dirlo è il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, che esprime le condoglianze alla famiglia a nome di tutto il sindacato.
“La sicurezza sul lavoro è una priorità della nostra attività sindacale – prosegue – Lo è sempre stata. Per questo abbiamo voluto fortemente il protocollo sulla prevenzione e la sicurezza nei cantieri firmato in Prefettura. Noi – conclude – non vogliamo più piangere il giorno dopo, ma vogliamo operare prima per evitare simili tragedie attraverso la prevenzione e quel cambio culturale necessario per diffondere la sicurezza sul lavoro”.

 

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