Coesione, confronto, dialogo costante e costruttivo con le istituzioni. Le proposte e le soluzioni si trovano insieme; il prossimo sindaco dovrà essere il punto di unione tra amministrazione, parti sociali e istituzioni e mantenere viva questa rete a tutti i livelli. Stop, dunque, all’isolamento nel quale è piombata la città. Le risorse del Pnrr sono fondamentali, ma vanno spesi bene e Messina, rispetto ad altri Comuni italiani, è già indietro.
Sono queste le analisi emerse dall’incontro di ieri mattina tra le parti sociali di Messina e il capogruppo al Senato del Partito democratico, Simona Malpezzi e Alessandro Alfieri, segretario della Commissione Affari esteri di Palazzo Madama. L’iniziativa è stata organizzata dal Pd provinciale di Messina insieme al candidato sindaco della coalizione di centrosinistra, Franco De Domenico.
“Non ci si salva da soli, bisogna fare squadra – spiega il capogruppo del Pd al Senato, Simona Malpezzi – siamo qui a Messina per sostenere il progetto di Franco De Domenico e della coalizione, ma stiamo andando in giro per l’Italia anche dove non si vota, l’attenzione per le città, vicino ai sindaci che lavorano, ai sindaci che non rinunciano, ai sindaci che non scappano. Il Pnrr è la sfida più importante che il nostro Paese ha dal secondo dopoguerra. Servono sindaci che siano in grado di mettere in atto la progettualità – analizza la parlamentare – per potere utilizzare questi fondi e per poter cambiare il volto di Messina. Il Pnrr nasce per poter superare tutte le diseguaglianze. La sfida che si lancia qui con Franco De Domenico è importante per recuperare chi era rimasto indietro e per non lasciare indietro altri” conclude Malpezzi.
“È una sfida – aggiunge Alessandro Alfieri, segretario Commissione Affari esteri del Senato – che è figlia di chi crede nell’Europa, di chi non è sovranista, di chi non lancia gli slogan dell’uomo solo al comando”.
“Il Pd è una squadra, la segreteria provinciale è operativa, insieme al partito regionale e nazionale. Stiamo accompagnando il nostro candidato sindaco in questa campagna elettorale, ma è anche un percorso con il quale intendiamo declinare i punti programmatici di Franco De Domenico”.
Così il segretario provinciale del Pd, Nino Bartolotta.
“L’incontro di oggi con i senatori Malpezzi e Alfieri – prosegue – è uno dei primi incontri che caratterizzerà il nostro percorso politico fino alle elezioni del 12 giugno. In sintesi, non vogliamo lanciare slogan vuoti, ma lanciare messaggi concreti per il territorio, per i messinesi, per riqualificare il tessuto sociale ed economico della città, ma anche alzare il livello della politica messinese”.
“E’ il mio modo di intendere il governo della città – ha detto Franco De Domenico – la coesione è la forza di un territorio. Nei prossimi anni non potrà mancare il dialogo operativo tra istituzioni locali, regionali e nazionali: in un quadro così multilivello si trovano le soluzioni e si può progettare il futuro di Messina, con il contributo essenziale dei sindacati e delle forze produttive. Le risorse del Pnrr ci vogliono tutti protagonisti”.
Al confronto hanno partecipato il segretario provinciale della Cgil, Giovanni Mastroeni, il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi e Michele Barresi, segretario generale Uil Trasporti.
“Sulla progettazione legata al Pnrr a Messina non c’è stato alcun confronto – ha evidenziato Mastroeni della Cgil – questo ha causato una fragilità progettuale che abbiamo riscontrato a livello regionale, ma anche provinciale e che rischia di rendere inefficace uno strumento come il Pnrr, vitale per ridurre il gap tra Nord e Sud, perché, rispetto a noi, le aree del Paese più attrezzate sono avanti. Vogliamo evidenziare che il 12 giugno non si elegge il sindaco di Messina, ma il sindaco della Città metropolitana, significa un comprensorio con 108 comuni su 357 in Sicilia. Mai come adesso abbiamo bisogno di un sindaco metropolitano che operi. Rispetto alla normativa e alla tempistica prevista dal Pnrr in questo momento tutte le altre città stanno realizzando quella stretta progettuale che consente di passare alla fase successiva del Pnrr. Questo sta mancando a Messina, perché siamo senza sindaco e dobbiamo agire in tempi molto stretti. Uno dei primi impegni del nuovo primo cittadino sarà questo, ed è cruciale”.
Il segretario generale Cisl Messina, Antonino Alibrandi, ha aggiunto:
“Viviamo in una città che di coesione parla tanto, ma poi pratica poco. Ci auguriamo, come sindacato, che il nuovo sindaco che governerà la città, lavori sulla coesione. Questo vuole dire confrontarsi prima e non dopo, a decisioni già assunte, su tutto quello che dovrà essere la visione della città: fondamentale è la rete, soprattutto con i livelli regionali e nazionali, solo così possiamo portare valore sul territorio. Le risorse vanno canalizzate in quegli interventi che servono a recuperare, a qualificare e rendere attrattiva la città di Messina e tutta l’area metropolitana. Sul Pnrr a Messina siamo indietro. Ci sono già Comuni che stanno spendendo queste risorse. Ciò è stato dovuto alla mancanza di confronto. Inoltre, abbiamo bisogno di accelerare sui tempi della riforma della Pubblica amministrazione. Se non abbiamo uffici pubblici in condizione di acquisire e potere gestire tutte le risorse disponibili, non solo quelle del Pnrr, rischiamo di non utilizzarle come accaduto per il Masterplan-comparto per il Sud dove, a distanza di sette anni, abbiamo speso solo il 20 per cento circa dei fondi disponibili”.
“Stamattina come parti sociali di questa città abbiamo avuto un privilegio: parlare finalmente con esponenti politici nazionali, e della politica non urlata”, ha esordito Michele Barresi, segretario generale della Uil Trasporti di Messina.
“Il fronte della mobilità nello Stretto, comprende 3mila posti di lavoro. Eppure, non abbiamo ancora investito abbastanza su quella grande vittoria politica che è stata divenire la sedicesima Autorità di sistema portuale, e che non era prevista. In questa città – osserva il sindacalista – non abbiamo avuto nessuno a Palazzo Zanca che fosse in grado di guidare il processo di sviluppo che ne può scaturire per la città. In quel tratto di mare passano 10 milioni di passeggeri l’anno, 2milioni di veicoli e altri 2 milioni di veicoli commerciali. Davvero siamo la porta della Sicilia, ma questa porta l’abbiamo socchiusa e non riusciamo a spalancarla. Necessitiamo di chi si fa promotore di quei processi che portano risorse e sviluppo a Messina, in questi anni è mancata l’interlocuzione con il governo nazionale, soprattutto nell’interfaccia che riguarda Rfi. Abbiamo un problema serio, i tre chilometri di mare che uniscono la sponda siciliana e calabrese non hanno servizi adeguati; quindi, oltre i fondi per il Pnrr, dobbiamo recuperare i servizi per i passeggeri calmierando al tempo stesso le tariffe di attraversamento dello Stretto per pendolari e studenti” .