di Michele Bruno – Sono stati presentati stamane in una maniera “alternativa” i primi cinque candidati ad essere assessori per la Giunta di Maurizio Croce, aspirante Sindaco per il centrodestra.
Un bus scoperto, uno di quelli che accolgono i turisti per la Città di Messina e fanno loro osservare i punti più interessanti, ha fatto diverse fermate, e ad ogni fermata è salito a bordo un assessore.
Chi sono? Matilde Siracusano, Antonino Barbera, Santi Trovato, Francesco Rella e Giuseppe Grazia.
Matilde Siracusano è salita a Rione Taormina, con evidente riferimento al suo impegno per la legge per il Risanamento delle baraccopoli; Antonio Barbera allo stadio Celeste, uno dei simboli dello Sport a Messina, Ciccio Rella al mercato Zaera, Santi Trovato al parcheggio Cavallotti, Giuseppe Grazia di fronte Palazzo Zanca, l’ultima tappa, obiettivo finale della campagna elettorale, che si collega anche alla necessità rilevata già da Croce stesso, durante l’inaugurazione del suo comitato elettorale, di riorganizzare la macchina comunale.
Matilde Siracusano avrà la delega al Risanamento e ai rapporti istituzionali. Siracusano ha criticato la scelta del Sindaco di fare campagna elettorale sul tema delle baracche e ha mostrato un’evidente fastidio per l’esistenza di una lista “Mai più baracche” tra quelle che sostengono De Luca. Ritiene che i poteri speciali attribuiti dalla legge al Prefetto Di Stani debbano tornare in capo al Sindaco.
Antonio Barbera sarà l’assessore allo Sport e porta con sé l’esperienza maturata come Presidente del Circolo Tennis e Vela. Lo sport per Barbera “deve ripartire all’attenzione ai cortili e ai campetti di periferia. Ma anche da quella per i due più importanti impianti calcistici cittadini. Per quanto riguarda il Celeste, può essere riqualificato attraverso i finanziamenti a disposizione, poi andrà gestito da squadre e associazioni. Il Franco Scoglio invece per Barbera risulta attualmente privo di tutte le opere necessarie per utilizzarlo ad alti livelli, a partire dalla copertura.
Ciccio Rella assumerà le deleghe al turismo e al commercio. Visitando il mercato Zaera il candidato assessore ha notato la scarsa affluenza anche a causa dei parcheggi non ancora disponibili. Per Rella “E’ necessario ripartire dall’artigianato locale, recuperare gli antichi mestieri. Messina deve essere attrattiva anche attraverso isole pedonali che però vanno studiate e condivise, non ha senso chiudere una strada con le transenne senza che dietro ci sia una strategia. E poi La città non riesce a monetizzare il turismo. Abbiamo una presenza mordi e fuggi, come quella dei croceristi, e non possiamo permetterci di essere un mero luogo di passaggio. Dobbiamo essere capaci di far conoscere e mostrare cosa offre Messina. Gli esempi di Ragusa e Siracusa, entrambi virtuosi, sono quelli da cui lasciarsi ispirare”.
Santi Trovato, direttore di Ersu, ed ex direttore generale di Amam, ritiene che si debba realizzare un nuovo piano regolatore generale che non viene aggiornato dal 2002. Serve una rivoluzione urbanistica, che però potrà essere portata avanti solo dopo il nuovo Prg. Favorevole al Ponte, che dice “è previsto dal piano regolatore”, ma devono essere sfruttate anche le aree demaniali marittime.
Giuseppe Grazia si definisce un tecnico e porta con sé l’esperienza sui bilanci. “Posso contare su un’esperienza di 40 anni di attività professionale”, ha detto l’ex Commissario della Fiera di Messina. Il suo obiettivo è aziendalizzare i bilanci del Comune, puntare sulla trasparenza. Ritiene che il piano di riequilibrio della passata amministrazione sia stato fatto bene, ma che il centrodestra farà meglio. “Delle partecipate invece devono restare in piedi solo quelle che funzionano, e la prima ad essere attenzionata sarà Patrimonio Spa” ha chiarito.
Sulla macchina comunale, Croce ritiene inoltre che “cinque dirigenti siano pochi, anche se certamente ventuno erano troppi. Con così pochi può esserci un rischio accentramento del potere, e si rafforza la figura del Direttore Generale”.
Croce ha tenuto a precisare che la squadra presentata non è frutto di scelte politiche ma di una valutazione personale attenta alle singole competenze di ciascuno.