Referendum Cannabis, Comitato promotore: “persa occasione storica, ma la vera sconfitta è per le istituzioni”

La Corte costituzionale ha respinto la richiesta posta dal Comitato Promotore Referendum Cannabis. Le motivazioni addotte dal Presidente Amato e le modalità scelte per la comunicazione, sono intollerabili. Il quesito non viola nessuna convenzione internazionale tanto è vero che la coltivazione è stata decriminalizzata da molti paesi, ultimo tra questi Malta. Il riferimento del Presidente alle tabelle è fattualmente errato: dall’anno della bocciatura della Legge Fini Giovanardi (2014) il comma 4 è tornato a riferirsi alle condotte del comma 1, comprendendo così cannabis.

“La scelta è quindi tecnicamente ignorante e esposta con tipico linguaggio da convegno proibizionista” dichiara il Presidente del Comitato Referendum Cannabis Marco Perduca.

“Si è persa l’unica occasione di cambiare le leggi sulle droghe che in questo Paese nessuno ha il coraggio di toccare. Nemmeno chi dice di voler riformare la giustizia”, dicono i membri del Comitato Promotore Referendum Cannabis Legale.
E aggiungono: “Questa non è una sconfitta nostra e delle centinaia di migliaia di cittadini e cittadine che hanno firmato la proposta. È altresì una perdita per le istituzioni. È un fallimento di una Corte che non riesce a garantire agli italiani un diritto costituzionale; di un Parlamento che da trenta anni non riesce ad adeguare le leggi sulle droghe alle esigenze della giustizia, della salute, della libertà dei cittadini. È un fallimento anche di istituzioni come la Presidenza della Camera di Roberto Fico che aveva preso l’impegno di calendarizzare le proposte di legge di iniziativa popolare e dunque anche quella sulla cannabis. È una sconfitta di quei partiti che avevano fatto campagna elettorale sulla legalizzazione dimenticandosene subito dopo. È una sconfitta anche dei grandi partiti progressisti che hanno messo la testa sotto la sabbia. A vincere oggi è lo status quo: a vincere è il monopolio della cannabis nelle mani delle mafie”.

Già dalle prossime settimane sarà riorganizzata l’azione con iniziative giudiziarie e politiche. Insieme al grande movimento di cittadini che ha accompagnato l’iniziativa, i promotori sono convinti di dover andare nella stessa direzione verso la quale sta andando il resto del mondo.

Il Comitato ringrazia gli avvocati Andrea Pertici e Giandomenico Caiazza per la loro difesa in Camera di consiglio e le avvocate Giulia Crivellini e Letizia Valentina Lo Giudice per aver coordinato la versione finale delle memorie.

Il Referendum Cannabis è promosso dalle Associazioni Luca Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Società della Ragione, Antigone e dai partiti +Europa, Possibile, Radicali italiani, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Volt e Sinistra Italiana.

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