Anche Messina ha partecipato alla Giornata globale indetta per ricordare tutte le vittime della migrazione e per chiedere con forza “verità, giustizia e riparazione” per loro e per le loro famiglie. Per trasformare il dolore in un’azione collettiva!
Dalle ore 11.00 alle 12.30 l’evento si è svolto alla Passeggiata a Mare per partecipare a “Fortress Europe – Nei panni di un harraga”, alla “Marcia per i nuovi desaparecidos” e alla commemorazione finale per ricordare tutte le vittime delle migrazioni.
Il 6 febbraio si ricorda la strage di Tarajal del 2014, in cui la polizia di frontiera spagnola massacrò almeno 15 persone che cercavano di attraversare il confine verso l’enclave spagnola di Ceuta. Dopo anni di contenzioso legale, gli agenti della Guardia Civil sono stati assolti poiché nessun reato è stato commesso.
La strage di Tarajal è il simbolo di ciò che accade ogni giorno da oltre 20 anni: vittime senza giustizia, tombe senza nome, confini senza diritti.
Quest’anno, dal 3 al 6 febbraio, in molti paesi d’Europa e dell’Africa si realizzeranno delle CommemorAzioni – momenti commemorativi e di protesta allo stesso tempo – per dare voce alle famiglie dei migranti dispersi e per sostenere il diritto alla libera circolazione di tutte e tutti.
Da tempo è in atto, nel silenzio complice di istituzioni cosiddette democratiche (Unione Europea e Stati nazionali, e se guardiamo all’Italia, governi sia di destra che di sinistra) un vero e proprio massacro di persone che per motivazioni diverse hanno deciso di migrare, o spinte dalla necessità di lasciarsi alle spalle la miseria e gli orrori che hanno sperimentato o sollecitate dalla curiosità, dal desiderio di cambiamento, dal fascino di un modello di vita diverso, che ritengono migliore.
La libertà di circolazione è un diritto di tutti gli esseri umani (Art. 13 D.U.D.U), ma troppo spesso negato. Purtroppo, quasi sempre, i sogni di decine di migliaia di persone si infrangono contro frontiere militarizzate, dove i “migranti” vengono ammassati e costretti a vivere in condizioni disumane, e luoghi di detenzione in cui vengono di fatto reclusi e spesso torturati e massacrati. Si pensi all’inferno dei lager libici, ai respingimenti forzati ed alle conseguenze terribili che ne derivano.
Non bastano più rabbia e indignazione. È necessario mobilitarsi, prendere posizione, pretendere di porre fine a queste politiche assassine. Sappiamo bene che di molti si perdono le tracce. Semplicemente scompaiono, inghiottiti nel nulla quando invece moltissimi avrebbe diritto ad accedere al diritto di asilo, poiché in fuga da guerre, fame e situazioni di vita indicibili.
Le rotte migratorie sono sempre più popolate di cadaveri di cui s’ignora l’identità. Nessuno piangerà sui loro corpi martoriati, nessuno deporrà un fiore sulle loro tombe.
Per questo la nostra iniziativa di commemorazione e di denuncia si concluderà con un gesto simbolico: affideremo un fiore al mare, in memoria di tutte le vittime di migrazione, per onorare le loro vite spezzate da politiche ignobili e silenzi acquiescenti che gridano vendetta.
L’ Evento è stato promosso dalla Tenda della Pace e da Le Veglie contro le morti in Mare di Messina.
Associazioni organizzatrici: Abarekà Nandree OdV, AGESCI Messina 3, AGESCI Zona dello Stretto (Settore Giustizia Pace e NonViolenza), ANPI Sezione Aldo Natoli, Anymore Onlus, Cambiamo Messina dal Basso, Circolo ARCI Thomas Sankara, Circolo Impastato PRC Messina, Italia Nostra, Piccola Comunità Nuovi Orizzonti, SAE.