Lontani i tempi in cui lo stesso Cateno De Luca voleva elimare il tram a favore di quello volante. “Ci siamo abituati, e ci dovremo abituare sempre di più, visto che le elezioni si avvicinano. Annunci roboanti, fatti gonfiati, contraddizioni con se stessi, scippi di cose programmate, finanziate, volute da altri presentate come roba propria. È la campagna elettorale continua in stile De Luca”.
Così in una nota di MessinAccomuna. “Ieri era il turno dei “cantieri servizio”, che, parola di sindaco, ripartivano “solo a Messina”. Bugia, ripartono in 30 Comuni, incluso Palermo. Anzi, Messina è la città che “spreca” più di tutti. Su un importo finanziato di oltre 2 milioni 700mila euro ha richiesto risorse solo per poco più di 900mila euro: quasi due milioni di risorse disponibili e non attivate.
Oggi tocca al tram e al revamping. Negli annunci ufficiali leggiamo che “dopo anni di abbandono e incuria i tram nel 2022 torneranno a essere il modo più agevole per spostarsi nel centro cittadino”. Cosa non dice l’amministrazione? Che questo risultato la città lo deve non a De Luca, ma a chi l’ha preceduto. Il revamping e l’incremento da 12 a 15 delle vetture del tram (assieme ad altri interventi strutturali di miglioramento ed efficientamento della rete) è stato progettato e proposto al Governo nel 2017 dall’amministrazione Accorinti. E il finanziamento di 11,4 milioni per Messina era stato deliberato dal Cipe il 17 dicembre 2017. De Luca, al contrario, nel suo programma proponeva non il miglioramento, ma (parole testuali) la “eliminazione di questo sistema di tram”.